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Che cosa sta combinando la Corea del Nord di Kim Jong Un

Alle 09:01 ora locale di domenica mattina (1:31 di notte in Italia), la Corea del Nord ha lanciato un missile. Secondo Pyongyang si tratterebbe di un vettore che avrebbe trasportato in orbita un satellite. Per il Comando Strategico degli Stati Uniti è invece un modo per camuffare un test compiuto nell’ambito del programma di sviluppo di un missile balistico intercontinentale, un armamento vietato dall’Onu ai nordcoreani, che potrebbe essere in futuro addirittura in grado di raggiungere la West Coast americana. Per questo è stata convocata nella tarda mattinata odierna (a New York, le 17:00 in Italia) una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Se fosse vera l’interpretazione americana, sostenuta anche da Giappone e Corea del Sud che hanno reagito condannando il fatto, si tratterebbe della seconda smaccata violazione delle regole imposte al Paese dall’Onu, dopo che l’8 gennaio il leader Kim Jong Un, “comandante supremo delle Forze armate”, aveva dato l’ordine di effettuare il test di una bomba H; una tecnologia atomica avanzata, tanto che si ritiene che la Corea del Nord in realtà non sia ancora in grado di svilupparla per armare un missile (anche se i primi di gennaio un test nucleare, di altro genere, sembra comunque che sia stato compiuto).

IL LANCIO

Il Wall Street Journal dice che il missile balistico partito oggi ha preso una rotta verso sud, puntando diretto l’isola giapponese di Okinawa: i report iniziali dicono che il missile non ha causato nessun tipo di danni, atterrando al largo in mare. La base di partenza è stata quella di Dongchang-ri, nel nordovest del paese: Seul dice che è atterrato vicino all’isola sudcoreana di Jeiju dopo un viaggio di qualche centinaio di chilometri. Inizialmente i sudcoreani lo hanno bollato come un fallimento, ma poi hanno corretto il tiro indicando che in effetti il missile è riuscito a raggiungere l’orbita terrestre. La Corea del Sud ha annunciato che avvierà con gli Stati Uniti le discussioni per disporre del sistema THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) per la difesa missilistica, una delle tante questioni controverse di quel tratto di pacifico: russi e cinesi (protettori nordcoreani, anche se critici e dissociati sulle azioni provocatorie di Kim) sono contrari, perché rappresenterebbe un rafforzamento del paese e dell’impronta americana, già presente in modo massiccio in Corea del Sud con l’Ottava Armata.

L’ANNUNCIO

Sono stati alcuni tecnici del sistema di allerta e monitoraggio missilistico dal Giappone ad aver avvisato Bloomberg del missile, notizia confermata poche ore dopo dalla Korean Central Television, la Tv di stato coreana, attraverso l’ormai nota anchor girl Ri Chun-hee che ha definito il lancio un successo, aggiungendo che la messa in orbita un satellite, il “Kwangmyongsong-4” (nome in onore del padre di Kim, il cui compleanno sarà il 16 febbraio), in grado di compiere l’intera orbita terrestre in 94 minuti; sarebbe un modello aggiornato di quello lanciato nel 2012. La televisione del regime ha corredato l’annuncio trionfante (propagandistico come al solito) con due fermo immagine: uno di Kim sorridente in mezzo ad una folla esaltante, e un altro di un missile simile a quello lanciato (o quello stesso) in fase di decollo. Successivamente è stato diffuso un video, che però sembra essere un ritocco nemmeno troppo professionale di quello già mostrato nel 2012.

LA PROPAGANDA

Da qualche giorno si era a conoscenza del fatto che la Corea potesse effettuare il lancio: inizialmente i funzionari del regime avevano segnalato alla International Maritime Organization che sarebbe avvenuto in una data tra l’8 e il 25 febbraio (il documento era stato diffuso attraverso una spifferata dell’intelligence sudcoreana, che lo aveva passato ai giornalisti), poi corretto tra il 7 e il 14. Due giorni fa la Reuters aveva avuto indicazioni in merito al fatto che il missile avrebbe lasciato terra domenica 7, in corrispondenza del Super Bowl, la finale del campionato di football americano NFL, uno degli eventi sportivi più seguiti a livello globale. La scelta della data dice Pyongyang che è stata fatta per ragioni di condizioni meteorologiche favorevoli, ma alcuni osservatori sostengono che la concomitanza con il Super Bowl abbia anche il fine di arricchire d’effetto l’iniziativa e aumentarne il senso di sfida alla Comunità internazionale e soprattutto agli Stati Uniti. Le fanfare del regime hanno suonato con parole del tipo “il missile s’è lasciato dietro un’affascinante scia di fumo” per accompagnare il lancio.

(Foto: Twitter @AnnaFifield, capo corrispondente da Tokyo del Washington Post)


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