Sottolineano le distanze l’una dall’altro, Hillary Clinton e Bernie Sanders, in un dibattito televisivo nel New Hampshire, in vista delle primarie di martedì 9 febbraio nello Stato del New England, dove il senatore del Vermont è ben avanti nei sondaggi. E, infatti, l’ex first lady guarda già oltre: Bill, l’ex presidente, suo marito, le sta già facendo campagna in South Carolina, dove i democratici voteranno il 27 febbraio e dove il voto dei neri conta molto.
Ancor prima di rispondere alle domande degli elettori – il confronto è stato diffuso dalla Cnn -, Sanders ha molto insistito sulle differenze con la Clinton. Una per tutte, “la nostra campagna – ha detto – ha raccolto più contributi individuali di tutte”: “Noi non siamo finanziati dai super Pacs o da Wall Street” e “non abbiamo la potente organizzazione della famiglia Clinton”.
Il dibattito è stato vivace, ma corretto. Sanders dichiara rispetto per la rivale, ma sostiene che non è progressista; la Clinton replica che il senatore non è depositario del progressismo. Sanders evoca il voto dei giovani – massiccio a suo favore nello Iowa, quattro su cinque – e afferma di portare “nuova energia” nel partito democratico, l’ex segretario di Stato replica: “Io sono con i giovani”.
Sulla politica estera, il senatore risponde a chi gli contesta scarsa esperienza rivendicando il suo no – allora era deputato del Vermont – all’invasione dell’Iraq (la Clinton, allora senatrice dello Stato di New York, votò sì), mentre l’ex segretario di Stato non esclude, quando sarà presidente, interventi militari americani all’estero.
Sanders, che s’è detto pronto a correre per un secondo mandato nel 2020, quando avrà 79 anni, spera che la nomination repubblicana vada a Donald Trump, l’avversario repubblicano forse più facile da battere.
La Clinton racconta un aneddoto: negli otto anni trascorsi da first lady alla Casa Bianca, tra il ’93 e il 2001, talora usciva in incognito cercando di non farsi riconoscere. E dei turisti la fermavano perché scattasse loro una foto davanti alla residenza del presidente.
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