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Voglia d’America per le aziende italiane

Questa mattina Italia e Stati Uniti si sono incontrati a New York per la quarta edizione del Summit “Italy meets the United States of America” – organizzato da Italian Business & Investment Initiative, in collaborazione con Ernst & Young. L’evento, che si è tenuto al Time Warner Center, è nato con l’obiettivo di migliorare il posizionamento delle imprese italiane oltreoceano, favorendo allo stesso tempo gli investimenti statunitensi in Italia. Ecco obiettivi, temi e partecipanti del summit intitolato quest’anno “Influence, Relevance and Growth – Italy’s opportunity and new paradigm”.

GLI OBIETTIVI

“Il nostro obiettivo con questa quarta edizione del Summit è triplice: L’Italia torna ad avere un ruolo strategico all’interno del panorama geopolitico del Mediterraneo e del Medio Oriente. Si stanno implementando delle riforme volte ad incrementare l’attrattività per gli investimenti. Esteri in Italia Le strategie di influenza, rilevanza e crescita sono a capo di un gruppo di CEO che, coerentemente con la loro responsabilità sociale, stanno posizionando al meglio l’Italia nel mondo degli affari di New York tramite dimostrazioni di leadership nel campo delle tecnologie in settori come quello energetico, farmaceutico, digitale e ingegneristico”, ha detto Fernando Napolitano, presidente di Italian Business & Investment Initiative.

I PARTECIPANTI

“Siamo orgogliosi di avere con noi EY per il quarto summit annual, EY ha dimostrato un forte orientamento ed interesse verso gli investimenti in Italia. Come negli anni precedenti, Invitalia e Sace ci aiuteranno a distribuire un documento di analisi riguardante la situazione economica italiana e l’appetibilità per investimenti americani”, ha detto Napolitano. Tra gli sponsor che hanno supportato questa IV edizione figurano anche Deutsche Bank, Enel, Farmindustria, Fondazione Democenter, Invitalia, J.P. Morgan, Luxottica, Mediaset, SACE, Terna e Wind.

I VANTAGGI

Parlando dei vantaggi e delle opportunità che il nostro Paese può offrire, Donato Iacovone (EY Mediterranean Managing Partner), ha ricordato che “l’Italia è la 3° economia d’Europa, l’8° del mondo, con un mercato da 60 milioni di consumatori interni e offre una via d’accesso privilegiata al resto dell’Europa e al Medio Oriente. Questi fattori, uniti alle azioni del Governo in materia di semplificazione burocratica e investimenti nelle infrastrutture chiave, contribuiscono a rendere l’Italia un Paese altamente attrattivo”.

IL PROGRAMMA

L’agenda di quest’anno è stata strutturata in quattro sessioni, focalizzate su: Geopolitica, Riforme, Complessità del Global Business ed Eccellenze del nostro Paese, con il fondamentale ruolo delle Corporation. Ad aprire i lavori sono stati Napolitano e Iacovone. A seguire Eric Stein (J.P. Morgan), ha dato una panoramica sullo scenario degli investimenti a livello globale. Durante la prima tavola rotonda, Ian Bremmer (Eurasia Group), e Marta Dassù (The Aspen Institute), si sono confrontati sul ruolo geopolitico dell’Italia nel Mediterraneo. Le riforme strutturali in Italia e il loro impatto positivo sull’attività delle imprese sono state il tema centrale della seconda tavola rotonda introdotta da Donato Iacovone (EY) che, durante il suo intervento, ha presentato un report, realizzato da EY in collaborazione con Università Bocconi, Invitalia e Sace, sulla situazione economica italiana, sullo stato delle riforme, sull’export e sull’internazionalizzazione e sulla rivoluzione digitale. Hanno preso parte alla sessione Domenico Arcuri (Invitalia), Alessandro Castellano (SACE), William E. Mayer (The Aspen Institute), Guido Nola (J.P. Morgan), Philip T. Reeker (US Consul General Milan) e Dominick Salvatore, (Fordham University). Ad aprire la terza sessione dedicata alle eccellenze italiane in settori poco noti e agli investimenti americani in Italia è stato infine Roberto Napoletano (direttore del Sole 24 Ore).

I RELATORI

Tra i relatori partecipanti ci sono stati Mariafrancesca Carli, (BDT & Company), Stefano Caselli, (Università Bocconi), Jimmy Hallac (Leucadia), Luigi Lazzareschi (Sofidel), Luca Pani (Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Haresh Patel (Mercatus) e Massimo Scaccabarozzi (Farmindustria). Gli Amministratori Delegati alla guida di grandi imprese sono stati protagonisti della quarta tavola rotonda che, introdotta da Luigi de Vecchi (CITI),  ha affrontato il tema della complessità del fare business oggi su scala globale richieda una collaborazione costante per un obiettivo comune. Tra i relatori: Matteo Del Fante (Terna), Camillo Greco (J.P. Morgan), Maximo Ibarra (Wind), Stefano Sala (Publitalia ’80). A moderare i lavori è stato Michelle Caruso Cabrera, CNBC, Scarlet Fu, Bloomberg TV e Joe Connolly, WCBS Newsradio 880.

L’INVITO DI FARMINDUSTRIA

Il presidente di Farmindustria, Scaccabarozzi, nel corso del convegno Influence, Relevance, Growth – Italy’s opportunity and new paradigm, ha invitato le imprese a stelle e strisce ad investire in Italia:“Il settore farmaceutico, fiore all’occhiello del made in Italy, ha ormai superato la crisi. E oggi da New York lancia l’invito alle imprese americane a consolidare gli investimenti che negli ultimi 5 anni hanno raggiunto complessivamente i 2,5 miliardi di dollari.  Il nostro Paese ha tutte le caratteristiche per attrarne ancora di più: dalle risorse umane di qualità al know how delle imprese, dai centri di eccellenza all’indotto”, ha detto Scaccabarozzi ricordando che “l’Italia farmaceutica è al secondo posto per produzione in UE (30 miliardi nel 2015) dopo la Germania, che è ormai vicina. Dato determinato per oltre il 70% dall’export. E l’occupazione è in crescita negli ultimi due anni con 5.000 nuovi assunti, di cui la metà under 30. Senza dimenticare che, nel farmaceutico, l’industria 4.0 è una realtà”.

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