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La legge Lorenzin e il caos tra pazienti e medici di base

Il decreto Lorenzin sulla giustezza delle prescrizioni mediche è andato in vigore da qualche settimana e già sta procurando infinite difficoltà ai cittadini italiani, che non posseggono sufficienti risorse per curarsi privatamente. La nuova legge del governo Renzi mette sotto osservazione più di 200 esami che per essere prescritti devono possedere requisiti molto severi, se questo non è a pagare sarà il medico che richiede l’esame.

Per la prima volta con stoltezza si minacciano misure vessatorie nei confronti di normali cittadini e del medico di base, creando sfiducia, confusione e sconcerto tra i medici, i farmacisti, i medici di laboratorio e i pazienti assistiti. Perché questo inutile clima da caccia alle streghe? Perché sparare nel mucchio? Perché fare la faccia feroce nelle televisioni e sui giornali? Ci sono dubbi sulla fedeltà delle prescrizioni dei medici di base? Si vadano a colpire i professionisti non leali! Si organizzino verifiche mirate o a campione! Ci sono tanti strumenti per controllare la spesa, perché non si utilizzano? Perché penalizzare chi ha bisogno, lucrando sulla salute della gente comune? Perché caricare di inutili e stupide pratiche burocratiche i medici di base? E’ un’operazione davvero riprovevole, inutile e dannosa!

Così pure con la reversibilità pensionistica alle vedove. Renzi sa solo straparlare. Il governo toglie soldi a chi ne ha bisogno, per pagare i furfanti di Banca Etruria? “A pensar male si fa peccato, ma qualche volta s’indovina”. A che servirebbero altrimenti gli aumenti dei ticket dei medicinali imposti non ai ricchi dalla ineffabile Lorenzin, per non dire del taglio della reversibilità pensionistica alle vedove?

E’ la prima volta nella storia repubblicana che un governo impoverisce, minaccia giorno dopo giorno gli Italiani, vessandoli in maniera ignobile. Sui ticket degli esami di laboratorio il ministro della Sanità Lorenzin sta dando vita ad un caos da manicomio, procurando notevoli disagi a medici e pazienti, questi ultimi non di certo atleti di venti o trent’anni, ma gente malata e anziana. I medici di base non sanno ancora cosa possono fare e cosa no, per mancanza di direttive chiare da parte del Ministero e delle Regioni. Il risultato sarà certamente crescita anziché diminuzione della spesa. Chi ha bisogno va in ospedale, si ricovera e si cura. Non può fare altrimenti. Una giornata di degenza ospedaliera ordinaria costa tra i 300 e i 500€. Un bel risparmio no? Che dire?

P. S. Bisogna ricordare che tutta la disciplina sanitaria attuale scaturisce dalla riforma delle riforme, la famosa legge n. 833 del 1978, che metteva al centro della stessa i tre momenti salienti: prevenzione, cura e riabilitazione riguardanti la “tutela della salute” e non l’assistenza sanitaria. Allo stato nessuno ancora ha cancellato o abrogato la legge richiamata, per cui ci possono essere anche fondati ricorsi contro il provvedimento del ministro della sanità, che non garantisce il momento fondamentale della prevenzione.


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