Testa a testa Hillary Clinton – Bernie Sanders, fra i democratici; Donald Trump davanti a Ted Cruz fra i repubblicani: così si presenta il voto nello Iowa, nel giorno delle assemblee di partito – caucuses – che assegneranno i delegati dello Stato del Midwest alle convention di luglio. Gli elettori dello Iowa non sono decisivi nella corsa alla nomination, ma possono scremare il lotto dei candidati (ancora molto folto tra i repubblicani: sono 12).
Secondo un sondaggio Des Moines Register/Bloomberg, Clinton e Sanders sono statisticamente pressoché pari (45% a 42%), mentre Trump (28%) ha un margine non blindato su Cruz (23%). Marco Rubio e Ben Carson seguono con il 15% e il 10%; Jeb Bush ha appena il 2%.
Nelle ultime 48 ore della campagna elettorale, i candidati si sono scambiati stilettate: Cruz ha detto che Trump gli piace, ma è “troppo liberal”, proprio mentre lo showman attaccava la Corte Suprema sui matrimoni omosessuali, e insisteva sull’ineleggibilità del rivale perché nato in Canada. Trump sostiene “con umiltà” che nessuno dei suoi rivali vincerà questa corsa e ha definito una presidenza Clinton un rischio per la sicurezza nazionale.
La moglie di Bill è tornata sulla controversa vicenda delle email inviate dal suo account privato, invece che da quello ufficiale, quando era segretario di Stato, definendolo una “bega fra amministrazioni” e dicendosi decisa a risolverlo. Sanders l’ha invitata a un dibattito pubblico a Brooklyn, dove lei tiene il quartier generale della sua campagna: il senatore sostiene di avere la possibilità di vincere, se l’affluenza sarà alta.
Il confronto tra Clinton e Sanders è aperto pure sul fronte della raccolta fondi: a gennaio, il senatore del Vermont ha ricevuto a gennaio 20 milioni, mentre in tutto il trimestre precedente ne aveva messi insieme 33 milioni (contro i 37 dell’ex segretario di Stato). “Siamo ben piazzati per battere l’obiettivo della Clinton, cioè 50 milioni di dollari nel primo trimestre 2016”, dice Jeff Weaver, direttore della campagna di Sanders, precisando che i donatori a gennaio sono stati 770mila.
Intanto, i repubblicani hanno dichiarato i fondi raccolti nel 2015: 105,6 milioni di dollari, contro 76,5 milioni ai democratici.
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