Se la Chiesa cattolica si è schierata, chi più chi meno, contro le unioni civili, ci sono diverse chiese che invece sono favorevoli. Un esempio è la Chiesa Valdese, che in Italia conta 25 mila fedeli. Nata intorno al 1.100 con Valdo di Lione, la Chiesa Valdese è un movimento pauperista che per anni è stato perseguitato dai cattolici, anche con l’Inquisizione. Con la riforma, poi, la Chiesa Valdese viene ufficialmente accettata, anche se i rapporti con il Vaticano restano difficili fino al XX secolo. I valdesi sono noti per le loro posizioni all’avanguardia: non c’è il celibato, i pastori possono sposarsi, il 30 per cento di essi sono donne.
E anche sul mondo gay le posizioni sono molto aperte. “Noi siamo favorevoli alle unioni civili e potremmo arrivare anche al matrimonio gay, se ne discuterà nel nostro prossimo sinodo in agosto. Anche sulle adozioni per le coppie omosex non siamo contrari, anche se sarebbe meglio tramite i canali normali previsti dalla legge piuttosto dell’utero in affitto, che implica uno sfruttamento del corpo femminile”, spiega Antonio Adamo, pastore della Chiesa Valdese di piazza Cavour a Roma. Siracusano, sposato con due figli, ci accoglie nel suo studio, austero, semplice, ma a suo modo elegante.
Alcune coppi gay sono state benedette da Adamo, come anche da altri pastori in giro per l’Italia. Se infatti prima i valdesi avevano le loro roccaforti nelle valli piemontesi e nella provincia di Cosenza, ora si trovano un po’ dappertutto. “La nostra benedizione significa accoglienza da parte della nostra chiesa e benedizione di Dio al patto d’amore di una coppia, a prescindere dal loro genere. Noi pensiamo che ci possano essere diverse forme di famiglia, non solo quella con uomo e donna. E comunque rispettiamo tutti, perché nessuno ha la verità in tasca”, continua Adamo.
Parole che stridono con quello che è successo in questi giorni in Senato, dove uno dei più fermi oppositori alla legge sulle unioni civili è stato Lucio Malan (nella foto in alto, ndr), senatore di Forza Italia, di religione valdese. Come è possibile? “I vertici della Chiesa Valdese dagli anni Settanta hanno preso una deriva a sinistra, terzomondista, che non è condivisa da tutti. Nello specifico la Bibbia dice che l’omosessualità è peccato. Non si capisce quindi perché i valdesi – per cui quello che dice la Bibbia è parola di Dio, regola e canone di vita – dovrebbero accettare i matrimoni gay. Come si fa a benedire pubblicamente ciò che la Bibbia definisce un abominio?”, si chiede Malan. Il quale, insieme ad altri valdesi, nel 2011 ha fondato il movimento “Antichi Sentieri”, che si pone l’obbiettivo di riportare la Chiesa Valdese sulla retta via, nel rispetto totale della Bibbia, in polemica con i vertici e con il sinodo.
Nonostante questi ultimi non arrivino al 10 per cento della comunità, la frattura è seria. Anche perché fa un certo effetto vedere pastori valdesi che benedicono unioni gay e un senatore della stessa religione, in Parlamento, scagliarsi ferocemente contro le unioni civili. “La nostra Chiesa ormai è totalmente politicizzata. Io ho chiesto di essere espulso, ma loro mi hanno detto di no perché, dicono, al nostro interno c’è libertà di espressione. Allora perché non si è fatto un referendum sulla benedizione alle coppie gay come noi avevamo chiesto?”, prosegue Malan.
Il contrasto sembra insanabile. Anche sul terreno più prettamente politico. “Lo Stato deve legiferare laicamente e liberamente. Le ingerenze della Chiesa non devono influenzare l’azione politica. Poi i fedeli si comporteranno come meglio credono”, osserva il pastore. Secondo Malan, invece, anche la Chiesa ha diritto di esprimersi e, di conseguenza, di influenzare con le sue opinioni l’azione dei politici. “Sulle unioni civili il cardinal Bagnasco ha fatto bene a intervenire, poi tanto il Parlamento decide in totale autonomia”, sottolinea. Insomma, il contrasto all’interno dei valdesi tra “liberal” e “integralisti” sembra di difficile ricomposizione. E il prossimo sinodo, in agosto, si preannuncia molto interessante.