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Costa d’Avorio, tutti i dettagli sull’attacco jihadista

Uomini armati hanno preso d’assalto una spiaggia turistica a Grand Bassam, in Costa d’Avorio, nel pomeriggio di domenica. L’attacco che ha squarciato la recuperata calma apparente del paese è avvenuto a circa 40 chilometri da Abidjan, la capitale economica e governativa dello stato centrafricano, nonché città più popolosa.

Le autorità locali hanno detto che almeno sedici persone sono morte, di cui un francese, un tedesco e altri due occidentali di nazionalità sconosciuta.

La località di Grand Bassam è una zona turistica frequentata da stranieri e anche da occidentali. Secondo i media locali sono state colpite le spiagge di due hotel, il Koral Beach e Etoile du sud. Gli assalitori hanno aperto il fuoco contro i bagnanti armati di fucili d’assalto e con i volti coperti da passamontagna; l’azione secondo alcune notizie sarebbe stata accompagnata dal grido “Allahu Akbhar”.

Aqim, al Qaeda nel Maghreb islamico, ha rivendicato l’attacco, sostenendo che “tre cavalieri” hanno colpito le spiagge. Il numero, tre, non coinciderebbe però con i sei assalitori “neutralizzati” di cui le autorità ivoriane avevano parlato. Il numero degli attentatori è poi salito ad undici.

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La Costa d’Avorio, un tempo uno dei paesi più stabile della regione, è piombato nel 2002 in un conflitto tra il nord musulmano e il sud cristiano, ma sta cercando in questo periodo di  ritrovare la pace e attestarsi come realtà regionale, anche attraverso partnership con paesi più sviluppati come la Francia.

Bloomberg scrive che già dal 19 gennaio l’intelligence francese, che ha forte influenza nella regione (in Costa d’Avorio si parla francese), aveva avvertito le autorità ivoriane che il paese poteva essere colpito da attacchi terroristici. Per Parigi i possibili bersagli potevano essere proprio i luoghi più frequentati dai turisti occidentali, come i resort marittimi.

Nel mese di gennaio, militanti islamici hanno attaccato un hotel e un bar a Ouagadougou, Burkina Faso, frequentati da stranieri. Pochi mesi prima, a novembre, era toccato ad un hotel di Bamako, in Mali, ad essere colpito. Attentati rivendicati dai gruppi affiliati ad al Qaeda nel Nord Africa.

Il corrispondente della BBC che si occupa di questioni di sicurezza legate all’Africa, Tomi Oladipo, ha detto che l’attacco odierno conferma i timori sul terrorismo del governo ivoriano, che sta cercando di rafforzare i controlli soprattutto ai confini settentrionali, più sensibili per il passaggio dei militanti. L’attentato di oggi, avvenuto nella parte atlantica meridionale, dimostra però che i gruppi islamisti sono presenti in tutto il paese.

Il ripetersi di queste azioni nell’area centrafricana potrebbe comportare un aumento del coinvolgimento francese che nella regione ha forti interessi difesi attraverso l’impegno della missione militare Barkhane.

 

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