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Finmeccanica, tutte le cure di Moretti contro il debito

Mauro Moretti (2015)

Ormai sulla buona strada per conquistare un rating investment grade dal 2017, Finmeccanica continua a concentrare gli sforzi sulla riduzione del debito. Quello di fine 2016 è atteso sotto quota 3 miliardi di euro, in anticipo di un anno sul piano, perché il dato di fine 2015 è risultato più basso del previsto, grazie al flusso di cassa ma soprattutto ai 600 milioni di euro tagliati deconsolidando le attività dell’area Trasporti (Ansaldo Sts e parte di AnsaldoBreda) cedute a Hitachi.

I NUMERI

Si è scesi così a circa 3,28 miliardi di euro dai 3,96 del 2014 (- 17,3%). Ma per l’ad Mauro Moretti è ancora troppo. «Tale livello di debito, oltre a pesare sulla redditività del gruppo per effetto degli oneri finanziari connessi, potrebbe condizionarne la strategia, limitandone la flessibilità operativa e strategica», si legge nella relazione finanziaria.

LA STRATEGIA 

Il principale imputato, ora che i Trasporti sono fuori dal perimetro di piazza Monte Grappa, resta lo strascico dell’acquisizione di Drs (avvenuta nel 2008 e finanziata ricorrendo al debito). Una volta avviata la cessione di Ansaldo Sts e AnsaldoBreda, perciò, la strategia del management si è concentrata sulla riduzione degli oneri finanziari, a vantaggio dei futuri esercizi, come le operazioni di buy-back su parte delle emissioni obbligazionarie in essere, per circa 515 milioni di euro. La scelta è caduta sui bond il cui valore attuale fosse tale da garantire un risparmio di oneri finanziari superiore al costo di riacquisto iniziale.

LE RINEGOZIAZIONI

Sempre nel 2015 sono state rinegoziate le condizioni contrattuali di una linea di credito revolving da 2 miliardi di euro. Ai bond Finmeccanica sono assegnati rating Ba1 outlook stabile per Moody’s, e BB+ e outlook stabile per Fitch e Standard and Poor’s. Ma nel complesso al gruppo viene attribuito un livello sub investment grade. Per fare un esempio, se Finmeccanica ottenesse il sospirato investment grade, gli spread di rendimento applicati alle linee di credito revolving si ridurrebbero dagli attuali 100 punti base sull’Euribor fino a un minimo di 50 punti base.

DOSSIER TASSI

Altro elemento chiave per centrare il nuovo obiettivo sul debito sarà l’andamento dei tassi di cambio. Il dato 2015, infatti, avrebbe potuto ridursi ancora se non fosse stato per la conversione dei debiti in sterline e dollari. Nell’esercizio in corso vengono presi come parametro di riferimento un cambio euro/dollaro a 1,15 ed euro/sterlina a 0,75. A dimostrare quanto sia alta l’attenzione sul debito c’è anche un altro elemento: nel piano d’incentivazione del management, il livello di indebitamento netto di gruppo concorre all’eventuale bonus per non meno del 25%.

Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi


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