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Kos, tutti i dettagli dell’operazione tra F2i di Ravanelli e Cir di De Benedetti

Di Federico Fornaro e Fernando Pineda

Dopo le indiscrezioni che si erano intensificate negli ultimi giorni, la Cir della famiglia De Benedetti ha finalmente alzato il sipario sui veri numeri dell’operazione Kos. Quest’ultima è la società delle cliniche all’interno del capitale della quale il fondo italiano normalmente attivo nel settore delle infrastrutture F2i sostituisce il private equity francese Ardian.

GLI INTERROGATIVI

La curiosità recentemente portata alla luce da un articolo di Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano è che tra i soci di F2i, accanto alla Cassa depositi e prestiti e alle banche Intesa e Unicredit, c’è proprio Ardian, vale a dire la ex Axa private equity, con una partecipazione nel fondo di circa l’8,4 per cento. In pratica, quindi, F2i, fondo guidato da Renato Ravanelli, compra una quota della Kos della famiglia De Benedetti dal private equity suo azionista Ardian. La partecipazione in questione è del 37,3 per cento. Il Fatto Quotidiano si è soffermato sull’opportunità di un fondo come F2i di investire in Kos ponendosi tutta una serie di interrogativi: “Perché un fondo nato per investire nelle infrastrutture (aeroporti, energie rinnovabili, la famosa Metroweb della banda larga) si compra la minoranza di una società di cliniche? Perché investire 300 milioni sul 37 per cento di una società che fa 17 milioni di utile netto? E soprattutto, se è vero come dicono gli uomini dell’Ingegnere che c’era la fila, perché F2i si infila in un’operazione del genere anziché investire, per esempio, sulla banda larga di cui tanto il Paese ha bisogno?”.

LE RASSICURAZIONI DEL CORRIERE E LA CLASSIFICA DI MEDIOBANCA

Una risposta indiretta si può evincere dalla lettura del Corriere della Sera. Scrive oggi la cronista Daniela Polizzi: “Per F2i, promosso da Cdp, le banche italiane e la stessa Ardian, inizia l’avventura nel settore socio-assistenziale, contemplato dal suo statuto e già valutato in passato. Punta le carte sul numero uno in Italia e l’opportunità sarà farlo crescere in un mercato frammentato”. Kos tra l’altro, segnala un rapporto di Mediobanca sugli ospedali privati diffuso ieri, si piazza in quarta posizione nella classifica per dimensione: nel 2014 ha registrato un fatturato di 392 milioni di euro e un totale attivo per 631 milioni di euro, sottolinea il Sole 24 Ore dando conto del report degli esperti dell’Istituto di Piazzetta Cuccia.

I NUMERI UFFICIALI DELL’OPERAZIONE…

Con i numeri ufficiali diramati ieri sull’operazione si può fare qualche ulteriore ragionamento sull’operazione. Innanzi tutto, va detto che la quota del 37,3% passa di mano da Ardian a F2i al prezzo di 240 milioni. Quel che viene valutato quasi 300 milioni, 292 milioni per la precisione, è l’intera quota del 46,7% di Ardian in Kos. Sì, perché F2i si limita a comprarne il 37,3% mentre la parte restante delle partecipazione, pari a circa il 10%, viene acquistata dalla stessa Cir, che così nel capitale di Kos sale al 62,7 per cento. Ragionando sui numeri ufficiali, dunque, se il 46,7% di Kos è passato di mano a 292 milioni significa che l’intera società degli ospedali nell’ambito della transazione è stata valutata circa 600 milioni.

… E QUELLI DI KOS

Ma quali sono i numeri del 2015 di Kos? A elencarli è lo stesso comunicato con cui sono stati ufficializzati i numeri dell’avvicendamento nell’azionariato. “Nel 2015 Kos – si legge nel documento – ha ottenuto ricavi per circa 440 milioni, con un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 6,2% dal 2010, un ebitda di 73 milioni (42,1 milioni nel 2010), e un utile netto di circa 20 milioni (4 milioni nel 2010)”. La nota aggiunge, poi, che “nel corso degli anni Kos ha seguito un percorso di crescita attraverso acquisizioni e avvio di nuove strutture, con un’attenzione particolare al miglioramento continuo della qualità dei servizi offerti ai propri pazienti. In particolare nel 2015 la società ha acquisito quattro residenze per anziani in Lombardia, per un totale di oltre 700 posti letto, e avviato la gestione di una nuova residenza per anziani in Torino e di una struttura di riabilitazione psichiatrica nelle Marche”.

Senza tenere conto della posizione finanziaria netta, sulla quale nel comunicato non si forniscono numeri, la valutazione dell’azienda di 600 milioni equivale a un multiplo sul margine operativo lordo di poco più di 8 volte. Va tuttavia considerato che con il passaggio della quota da Ardian a F2i non viene trasferito il controllo della società. Anzi, come detto, la Cir dei De Benedetti, forse costretta a farlo perché Ardian voleva uscire e F2i non era disposta a rilevare più del 37,3%, addirittura si rafforza.


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