Marco Bentivogli, Maurizio Landini, Rocco Palombella ieri hanno chiesto formalmente a Stefano Franchi di incontrare i presidenti di Federmeccanica ed Assistal, Fabio Storchi e Angelo Carlini. Il direttore generale della federazione degli imprenditori metalmeccanici ha assicurato che riporterà la richiesta ricevuta. Si lavora affinché l’incontro possa esserci prima delle festività pasquali, ma la parte sindacale non si fa illusioni su quale possa essere l’esito del “vis à vis”.
E’ finito così il tredicesimo incontro tra le parti interessate al rinnovo del Ccnl metalmeccanico, scaduto lo scorso 31 dicembre. Fim, Fiom, Uilm hanno annunciato due documenti: uno comune di valutazione del negoziato in corso e l’altro su regole, comportamenti ed azioni degli stessi sindacati relativi al percorso unitario che faranno insieme da oggi in poi.
E’ negativa la valutazione che danno i sindacati della proposta contrattuale di Federmeccanica ed Assistal: terranno quindi attivi unitari in ambito regionale, assemblee unitarie nei luoghi di lavoro, attenderanno l’esito dell’incontro con Storchi e Carlini, per poi decidere se, dove e quando fare il grande sciopero dei metalmeccanici.
Il fatto che i sindacati metalmeccanici si fossero presentati all’inizio del negoziato con due piattaforme distinte (una di Fim e Uilm e l’altra della Fiom) allo stato dei fatti risulta come un precedente quasi archiviato.
LA POSIZIONE DI BENTIVOGLI
“Siete riusciti a mettere insieme, dopo otto anni, i tre sindacati; un capolavoro! Il rinnovamento del Ccnl dei metalmeccanici può essere il riferimento contrattuale di un sistema che cerca le regole, ma per farlo deve costituire una buona notizia per i lavoratori, come è sempre stato”, ha spiegato Marco Bentivogli rivolto a Stefano Franchi. “L’azione unitaria non si ricompone accedendo un interruttore –ha detto il segretario generale della Fim anche rivolto al centinaio di delegati sindacali seduti nella sala G al primo piano di Confindustria- ma una nuova fase si apre se cambia il clima tra i lavoratori. Il rispetto del pluralismo e delle idee diverse possono essere gli elementi fondanti della ritrovata unità”.
LE PAROLE DI LANDINI
Ai giorni della Quaresima ha fatto riferimento Maurizio Landini: “ Un lungo negoziato che ha preceduto i giorni del Natale –ha ricordato il leader dei metalmeccanici Cgil- è proseguito dopo l’Epifania, avviandosi come una ‘via Crucis’, verso Pasqua. Potrebbe essere il tempo della resurrezione, ma questa condizione per il contratto nazionale non esiste. Gli imprenditori devono rivedere la loro posizione a partire dal salario, perché il contratto deve mantenere la funzione che la paga oraria debba aumentare grazie al ruolo del Ccnl. Oggi le condizioni per fare il contratto non ci sono”.
L’ESORTAZIONE DI PALOMBELLA
Rocco Palombella ha invitato a reagire all’insidia della contrattazione nazionale che rischia di essere eliminata, vista la proposta esaminata senza un testo scritto in mano ai sindacato dallo scorso 22 dicembre. “Non abbandoniamo il tavolo –ha esortato Palombella – anche se oggi ha esaurito ogni possibilità di fare passi avanti. Esprimiamo un giudizio negativo sulle proposte udite da Federmeccanica, a partire da quella sul salario. Ben vengano gli Attivi regionali, le Assemblee, e anche lo sciopero, tutte mobilitazioni ed azioni compiute in modo unitario attraverso una scelta condivisa che già da tempo esprimevamo al tavolo di confronto in Confindustria. Se fossi in Federmeccanica ed Assistal, data l’aria che tira, cambierei posizione, perché non rinnovare il contratto può essere lesivo per i lavoratori, ma soprattutto per le imprese.
La novità di ieri è che, di fatto, i sindacati hanno parlato per voce sola come dimostrano i documenti diffusi in serata.
Il documento unitario dei sindacati di valutazione del negoziato
Quello sulla valutazione del negoziato in questione, che si può leggere di seguito in versione integrale, è emblematico.
“La trattativa sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici –si legge- ha registrato uno stallo delle posizioni a causa della chiusura di Federmeccanica e Assistal che, su rilevanti nodi del contratto, sono ferme alle proposte espresse lo scorso 22 dicembre 2015. Le delegazioni nazionali di Fim, Fiom e Uilm non sottovalutano le importanti disponibilità espresse da Federmeccanica e Assistal (seppur non ancora sufficienti) su richieste sindacali quali la sanità integrativa e il diritto alla formazione per tutti, la previdenza complementare, il diritto allo studio e i congedi parentali. Le delegazioni nazionali di Fim, Fiom e Uilm confermano la disponibilità, in coerenza con le richieste avanzate, a proseguire il confronto sugli altri temi quali quelli di un nuovo sistema di inquadramento, un più efficace sistema informativo e di partecipazione, reali politiche del lavoro, la sperimentazione di forme di banca ore che favoriscano il pensionamento e l’ingresso di nuovi giovani, l’integrazione e la formazione per i migranti, linee guida per il lavoro agile e il telelavoro, la salute e sicurezza e sul Testo Unico sulla rappresentanza.
Le delegazioni nazionali di Fim, Fiom e Uilm ritengono non accettabile la proposta formulata da Federmeccanica e Assistal sul salario, in quanto non riconosce al 95% dei lavoratori nessun aumento, rendendo così inutile e residuale il Contratto nazionale. È nostro obiettivo affermare il ruolo generale del CCNL quale strumento di reale garanzia del potere d’acquisto del salario per tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche. Ciò insieme a una qualificazione ed estensione della contrattazione di 2° livello aziendale e territoriale che quindi confermano la struttura contrattuale su due livelli.
Va stralciata dal negoziato la richiesta di Federmeccanica di collegare la maturazione dei PAR alla presenza che configura nei fatti una volontà di aumentare gli orari di lavoro. Va invece sempre più qualificata la contrattazione aziendale delle forme e dei regimi di orario, delle flessibilità anche per le esigenze delle persone, di una nuova conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e una reale tutela dell’occupazione.
Consideriamo infine inadeguate le risposte fornite da Federmeccanica e Assistal in materia di clausola sociale per gli appalti, di salute e sicurezza, trasferte e reperibilità, tutele contro i licenziamenti individuali e collettivi, istituzione di una finestra contrattuale per il comparto Ict. Fim, Fiom e Uilm in queste settimane di trattativa hanno dimostrato la volontà di giungere ad un contratto in grado di rinnovare qualitativamente le relazioni industriali, migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’occupazione, far ripartire gli investimenti e una nuova politica industriale. Federmeccanica e Assistal invece si sono chiuse nella loro proposta di “rinnovamento contrattuale”, e va evitato che il processo in corso per il rinnovo del vertice di Confindustria possa comportare l’effetto di irrigidire il confronto.
Lo stallo nel negoziato si può rapidamente superare se Federmeccanica e Assistal mettono in campo nuove disponibilità. Il nostro comune impegno è oggi rivolto ad un nuovo contratto nazionale, tanto più se si vuole insieme cogliere i segnali di ripresa ed accompagnare una nuova fase di rilancio ed innovazione del nostro sistema manifatturiero industriale investendo sulla qualità del lavoro. Per queste ragioni riteniamo necessario avviare, da subito, una fase di ampia informazione e discussione tra i lavoratori sullo stato della trattativa e sull’esito deludente degli incontri fin qui tenuti e sul valore di questo contratto nazionale. Le rigidità confermate da Federmeccanica e Assistal vanno battute e superate con la necessaria mobilitazione unitaria nei luoghi di lavoro. Per questo metteremo in campo la lotta a fianco del negoziato, entrambi strumenti utili per realizzare un buon contratto per tutti i metalmeccanici. A partire dai prossimi giorni, convocheremo gli Attivi regionali dei delegati Fim, Fiom e Uilm sul contratto nazionale, con le modalità che saranno concordate tra le segreterie nazionali, con l’obiettivo di organizzare le assemblee nei luoghi di lavoro e preparare la mobilitazione di tutta la categoria.
Le segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm ritengono che Federmeccanica e Assistal debbano abbandonare le rigidità e modificare la propria posizione, che non è utile e non risponde alla necessità di sostenere la ripresa del settore e che rischia inoltre di compromettere la fase di confronto fin qui realizzata. Sulla base di tali valutazioni, di fronte allo stallo del negoziato registrato nell’incontro di oggi, e confermando la nostra disponibilità alla prosecuzione della trattativa, abbiamo richiesto che si svolga un incontro dirimente tra i Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm e i Presidenti di Federmeccanica e Assistal.
Alla luce dell’esito dell’incontro, le Segreterie nazionali proclameranno le necessarie iniziative di mobilitazione, le cui modalità e tempistiche saranno definite successivamente”.
IL TESTO SULLE REGOLE CONDIVISE
Altrettanto significativo il testo integrale relativo alle regole condivise dai sindacati metalmeccanici in preparazione del percorso comune. Si tratta di un vero e proprio codice comportamentale condiviso, dopo un paio d’ incontri di mediazione, tenuto a margine dell’incontro con gli imprenditori, nelle stanze di Confindustria dai tre leader sindacali:
“Fim, Fiom e Uilm –si legge- ritengono importante la ripresa di un’iniziativa sindacale unitaria nei luoghi di lavoro, nel territorio, a livello nazionale, finalizzata alla definizione di un nuovo Contratto Nazionale, per la salvaguardia dell’occupazione, il rilancio del sistema industriale e manifatturiero metalmeccanico, per una crescita della qualità della contrattazione collettiva e per il miglioramento delle condizioni di lavoro. In questa fase storica, ciò significa sviluppare il confronto anche tra diverse posizioni e ricercare una sintesi condivisa nella trattativa con Federmeccanica, anche valorizzando il ruolo e l’iniziativa delle Rsu e il rapporto democratico con tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.
E’ pertanto impegno comune assumere comportamenti corretti e coerenti ed impostare i rapporti ad ogni livello al massimo rispetto delle idee, delle persone, delle organizzazioni e della libertà di espressione sindacale. Fim, Fiom e Uilm sulla base di tali impegni, a sostegno ed in applicazione del documento unitario di valutazione dell’andamento della trattativa del 15 marzo 2016 per il nuovo Contratto Nazionale convengono che :sia istituito dalle Segreterie nazionali un Gruppo di Lavoro sul Tu del 10 gennaio 2014 con il compito di elaborare un documento sull’applicazione delle nuove regole in materia di contrattazione collettiva, elezione delle RSU e certificazione della rappresentanza, regole per lo sviluppo dell’attività e dei rapporti sindacali ad ogni livello nel rispetto del pluralismo; sia definito di comune accordo tra le organizzazioni un piano dettagliato di attivi regionali comprensivo delle modalità organizzative;sia definito, a livello territoriale, di comune accordo tra le organizzazioni, un piano, più ampio possibile, di assemblee aziendali, e ove necessario interaziendali, comprensivo delle modalità organizzative;sia garantito, a livello aziendale, il diritto ad una puntuale informazione sull’andamento della trattativa e delle iniziative di mobilitazione, sia con documentazione comune, che di singola organizzazione, che di RSU;sia definito comunemente, in caso di proclamazione di iniziative unitarie di mobilitazione, il piano di realizzazione. Le segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm sono impegnate a garantire, nel rapporto con le strutture regionali, territoriali e con le Rsu, la piena applicazione ed il rispetto di quanto definito nel presente testo”.
LA REPLICA DI FEDERMECCANICA
Stefano Franchi, dg di Federmeccanica, è stato laconico: “Siamo consapevoli delle distanze che ci dividono –ha ammesso- ma crediamo nel dialogo e manteniamo la determinazione di fare un buon contratto anche se la strada è in salita. Non ci preoccupa lo sciopero, ma ci preoccupa di più la ripresa lenta; quindi, è meglio cercare di lavorare insieme anziché confrontarsi in maniera conflittuale”.
OGGI L’INCONTRO CON MARCHIONNE
E oggi pomeriggio al Lingotto di Torino delegazioni sindacali di Fim, Uilm, Fismic,Uglm, Aqcf, incontreranno Sergio Marchionne per approfondire i piani e conoscere i dati relativi alle prospettive industriali di Fca in Italia.
Già lunedì scorso il capo del gruppo italo-statunitense, a margine dell’assemblea Sgs a Ginevra, si è espresso in merito all’appuntamento coi sindacati, anticipando l’intenzione di investire in Italia: “Confermeremo –ha detto- il nostro impegno per il Paese”. Per il primo trimestre del 2016 l’Ad di Fca ha confermato le stime previste e di non vedere “niente di negativo”. L’altroieri il manager ha rivolto un riferimento alla Fiom che non sarà presente all’incontro di oggi, perché non l’organizzazione sindacale non ha firmato i contratti collettivi specifici di settore, definiti Ccsl, per i gruppi Fca e CnhI (il primo è attualmente il settimo gruppo automobilistico a livello mondiale; il secondo controlla le società New Holland Agriculture, Iveco, Steyr Traktoren, New Holland Construction). “Con la Fiom non ce l’ho mai avuta –ha ribadito Marchionne- sono stati loro che si sono rifiutati di parlare con me”. Pronta la replica di Maurizio Landini: “Forse l’Ad di Fca non ricorda bene o è informato male, visto che la Fiom non ha mai rifiutato il confronto”. Secondo la Fim, invece “la Fiom dovrebbe fare autocritica sulla gestione politica che ha avuto su tutta la vicenda FCA e sottoscrivere accordi firmati dagli altri sindacati. La condivisione di accordi e la firma degli stessi determina il diritto al confronto”. Per la Uilm, innanzitutto “i metalmeccanici della Cgil dovrebbero almeno accettare la legittimità del Contratto specifico Fiat, che proprio sulla condivisione del piano industriale di rilancio dei siti italiani pone le sue fondamenta”.
Insomma, sindacati uniti per il rinnovo del Ccnl e tuttora divisi sul versante Fca.