L’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, è in bilico. E insieme con lui lo è probabilmente anche il presidente, Giuseppe Recchi. Queste indiscrezioni si sono intensificate negli ultimi mesi, da quando cioè la francese Vivendi del finanziere Vincent Bollorè ha via via rafforzato la propria posizione nella società italiana, fino a diventarne di gran lunga prima azionista con una partecipazione di quasi il 24 per cento. E sono comparse per la prima volta sulla stampa nei primi giorni di marzo.
LE INDISCREZIONI
Il 3 marzo l’agenzia Bloomberg sosteneva che la posizione di Patuano fosse a rischio sulla pressione del socio Vivendi, che ha investito circa 3,5 miliardi di euro nella compagnia italiana di telecomunicazioni. Il giorno prima il manager aveva incontrato a Parigi i vertici di Vivendi per discutere la strategia, dal taglio dei costi, al rilancio del business domestico e le opzioni per il Brasile. E questo mentre il numero uno del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, avrebbe già incontrato potenziali candidati nell’eventualità di una sostituzione di Patuano.
Già le stesse agenzie di stampa del 3 marzo, dopo avere interpellato Telecom sulla vicenda, correggevano il tiro, spiegando che dai primi soci di oltralpe sarebbe arrivata una “sostanziale conferma della fiducia”, che dovrebbe consentire a Patuano di arrivare a fine mandato, nella primavera del 2017. Nello stesso tempo, però, si leggeva per esempio su Adnkronos, da Vivendi è anche arrivata “la richiesta, pressante, di chiarimenti sulle strategie e sui dossier aperti”. Oltre alla richiesta di un taglio dei costi. Patuano, in particolare, ha riferito a Vivendi dell’esito del road show per la presentazione del piano industriale e di tutti i temi caldi, dalla cessione di Telecom Argentina, ai rapporti con Metroweb, passando per la cessione di parte della quota della società delle torri Inwit, che saranno anche all’esame del consiglio di amministrazione del 17 marzo.
MOSSE E NOMI
Alla luce delle indiscrezioni, dunque, dove sta la verità? Sicuramente negli ultimi mesi Vivendi ha sondato qualche candidato per la sostituzione del manager. E’ accaduto di sicuro con Mario Greco, l’ex ad delle Generali, prima che decidesse di lasciare Trieste per approdare alla concorrente Zurich. Una lista più completa la fornisce Il Sole 24 ore del 4 marzo: “Dall’ex ad di Sky Italia Tom Mockridge, all’ex ad di Rai Luigi Gubitosi, all’ad di Wind Maximo Ibarra, all’ex ad di Terna Flavio Cattaneo, mentre la posizione era stata ventilata anche per Mario Greco quando era ancora al timone di Generali. Finora però – conclude il quotidiano di Confindustria – non si è infilata nessuna combinazione né risulta essere stata presa alcuna decisione definitiva a riguardo”. Sembra quindi che Vivendi si sia mossa parecchio ma per ora senza ottenere apprezzabili risultati. Del resto, è abbastanza normale che un azionista che investe 3,5 miliardi in una società voglia poi dire la sua sui vertici. Peraltro, a dicembre, Vivendi era già riuscita a piazzare quattro propri rappresentanti all’interno del consiglio di amministrazione di Telecom. Al momento, però, salvo colpi di scena che non si possono mai escludere, specie se c’è di mezzo Telecom, sembra che l’ad Patuano e il presidente Recchi possano riuscire ad arrivare al termine del mandato, fissato per la primavera del 2017, tra poco più di un anno.
CHE COSA DICE PATUANO
“I manager rispondono sempre con le proprie performance e gli azionisti sono sempre sovrani”, è stata la risposta dello stesso Patuano all’intervista di Antonella Olivieri pubblicata sul Sole 24 ore del 6 marzo. La domanda era stata: “Non è imbarazzante andare a presentare un piano sui mercati internazionali mentre da mesi l’azionista di riferimento sta vagliando possibili candidati per la posizione di amministratore delegato?”. Da ricordare che il nuovo piano di Telecom punta a concentrare gli investimenti negli unici due mercati rimasti, vale a dire Italia e Brasile (l’uscita dall’Argentina è stata completata proprio negli ultimi giorni, dopo un’operazione particolarmente travagliata). “Vivendi ha approvato con convinzione il piano industriale avendolo compreso fino in fondo. Sicuramente questo è un messaggio coerente con un’ottica di lungo periodo”, ha aggiunto Patuano nell’intervista a proposito dell’approccio all’investimento in Telecom dei primi azionisti francesi. Quanto al taglio dei costi domandato all’ad nell’incontro di Parigi, Patuano ha spiegato nell’intervista al Sole 24 ore: “Abbiamo detto che il piano industriale, che individua già risparmi dell’ordine del 7-9% ove possibile, è da considerare solo una base di partenza. Cercheremo di individuare altre efficienze, ma è opportuno dare risposte che si sviluppino progressivamente nel tempo”. Sarà da vedere se il tempo darà ragione all’approccio di Patuano o se gli eventi non lo spingeranno prima a farsi da parte.