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Il grillismo qualunquista di Piercamillo Davigo

PIERCAMILLO DAVIGO

È il potere fascinatorio del grillismo, seduce persino le menti più brillanti. Le parole di Davigo trasudano demagogia e qualunquismo, fa di tutta l’erba un fascio, spara nel mucchio per delegittimare la politica in quanto tale. Dalla toga simbolo di Tangentopoli ci aspetteremmo maggiore continenza. E dalla politica un sussulto di dignità.

Come da accordo correntizio, Davigo guiderà l’Anm per un solo anno ma sarà certamente un anno scoppiettante giacché gli stessi magistrati che reclamano l’indipendenza dalla politica a ogni piè sospinto non fanno altrettanto con il mondo dell’informazione. In pochi giorni Davigo ha sparato i fuochi d’artificio con diverse interviste il cui bersaglio privilegiato è sempre uno, la classe politica.

Quanto al modello francese esaltato da Davigo, noi di Fino a prova contraria siamo favorevoli: separazione delle carriere e pm che rispondono all’esecutivo. Noi crediamo nella separazione dei poteri perché, come insegna Montesquieu, solo il potere arresta il potere. E nessuno detiene il monopolio della moralità. Sono in corso diverse inchieste che coinvolgono magistrati accusati di corruzione e reati gravi, l’antimafia scricchiola persino in Sicilia. Eppure nessuno si sognerebbe di dire che tutti i magistrati siano dei lestofanti.


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