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Ecco come e perché Facebook punta sui video in diretta

Lanciato l’anno scorso ad agosto, Facebook Live affila le armi contro la concorrenza. Il prodotto del social network numero uno al mondo che permette di trasmettere video in diretta dallo smartphone, nato per giornalisti e celebrities e poi aperto a tutti gli iscritti a dicembre, è stato arricchito di nuove feature perché sia sempre più “coinvolgente” e sottragga audience ai rivali, Tv compresa.

TUTTE LE FUNZIONALITA’

Tante le nuove feature di Facebook Live appena introdotte: la possibilità di condividere le dirette non solo sulla propria bacheca, ma anche all’interno di gruppi ed eventi, e di programmare una sessione di Q&A da trasmettere live; la piattaforma Video Destination, in cui scoprire i video più di tendenza; Live Map (funzione mutuata da Periscope, l’omologo su Twitter), per scoprire dirette video in giro per il mondo attraverso una mappa che mostra gli utenti che stanno trasmettendo in tempo reale; la possibilità di fare ricerche e commentare in diretta grazie all’integrazione in Live delle Reactions e la personalizzazione delle trasmissioni con filtri, sticker e scritte. I video possono essere trasformati in scatti in bianco e nero, come su Instagram (parte di Facebook) e vi si potranno aggiungere dei doodle, in modo simile a quanto si fa su Snapchat. La spinta sul nuovo prodotto live è massima: ha anche una posizione prominente nell’app Facebook per gli utenti di telefoni iOs e Android in 60 paesi.

SFIDA A TWITTER E SNAPCHAT

Per Facebook si tratta della più grande campagna contro le rivali online, in particolare Twitter e il suo servizio di live-streaming Periscope, i video di Snapchat e, naturalmente, quelli di YouTube (che fa capo a Google o, secondo la nuova struttura aziendale, ad Alphabet).

Il video in diretta è, infatti, il terreno dove si gioca la competizione tra le piattaforme social (ma anche le emittenti broadcast tradizionali possono cominciare a temere perdite rilevanti di audience e pubblicità, osservano gli analisti): le aziende sgomitano per aggiudicarsi i diritti a trasmettere i più seguiti eventi sportivi, della musica e dello spettacolo, con un occhio particolare al pubblico dei più giovani.

Il capo della divisione Prodotti di Facebook, Chris Cox, ha presentato (ovviamente con una sessione di live video) la versione rinnovata della piattaforma Live, dicendo che l’intenzione di Facebook è di farne un prodotto che sarà usato per ogni occasione, dai “filmati” di famiglia sui primi passi del bebè, alle interviste con i personaggi dello showbiz, ai notiziari.

FACEBOOK CORTEGGIA (E PAGA) I MEDIA

A un evento dedicato a Facebook Live a Hollywood, Will Cathcart, vice presidente dei Prodotti di Facebook, ha anche rivelato all’agenzia di stampa Reuters che la società ha pagato alcuni partner per fornire video in modo da avere subito un ampio portafoglio di contenuti rilevanti su Live; ha comunque chiarito che le aziende dei media potranno presto guadagnare anche solo con la pubblicità e altri servizi.

Tra le aziende che il social nework avrebbe pagato per trasmettere su Live ci sarebbero, secondo Reuters, Time Inc e Vox Media Inc, che ha otto testate, tra cui Vox e Re/code. Il sito Re/Code ha a sua volta scritto che Facebook avrebbe “attratto” anche il New York Times, BuzzFeed e l’Huffington Post (BuzzFeed ha confermato scrivendo che Facebook ha “anticipato” la remunerazione della testata, come se avesse pagato in anticipo al media partner una quota degli attesi proventi dalla pubblicità o da altri servizi). Reuters aggiunge che anche “Thomson Reuters e Conde Nast Entertainment lavoreranno con Facebook Live”, senza chiarire se siano state pagate o no.

L’INVESTIMENTO DI FACEBOOK

Facebook, ovvero Mark Zuckerberg, punta alla grande sul video in diretta. Gli ingegneri del social network hanno fatto di tutto per rendere Live diverso dai concorrenti: “Non è il tipo di video che abbiamo visto online negli ultimi dieci anni”, ha detto Zuckerberg a BuzzFeed News.

Sicuramente per l’azienda californiana si tratta di un investimento enorme. Basti pensare alle risorse necessarie per consentire lo streaming video di centinaia di migliaia di cellulari simultaneamente, di cui la maggior parte è rappresentata da telefoni Android. Mentre gli iPhone hanno tutti lo stesso hardware e software, gli Android sono device di produttori diversi, con chip diversi e software per codifica e decodifica dei video che possono variare. Facebook, però, deve far sì che qualunque smartphone l’utente scelga elabori i video in diretta e li trasmetta all’istante.

UNA MINIERA PER ZUCKERBERG

Ma l’investimento pagherà – Zuckerberg ne è convinto – perché nel video risiede tanta parte del suo business futuro. Uno strumento facile, a disposizione di tutti, per creare video garantisce a Facebook un flusso costante e copioso di contenuti (a cui si collegano pubblicità), permette al social network di “esserci sempre” agli eventi live che contano, di creare le sue celebrities, vere star di Facebook (che già stanno emergendo). “Stiamo entrando nell’età dell’oro del video”, ha dichiarato ancora Zuckerberg. “Fra cinque anni è possibile che i contenuti che le persone guardano e condividono quotidianamente su Facebook siano video”.

Anche perché il grande trend nel mondo del video è la ricerca delle produzioni non professionali (o che appaiono tali), spontanee, nate dal basso. Lo ha dimostrato il successo di una serie di app lanciate quest’anno e l’anno scorso – Periscope, Meerkat, Peach, Beme e altre ancora. Snapchat è maestra in questo settore e la principale rivale di Facebook in questa arena.

UN PUNTO A FAVORE DI TWITTER

Ovviamente Facebook Live non può essere al cento per cento diverso dai prodotti rivali. Infatti, alcune feature richiamano Periscope di Twitter, che pure offre la mappa di dove si trovano le persone che stanno trasmettendo, o permette di reagire in tempo reale con le icone. Zuckerberg non è preoccupato, perché sa di avere i numeri dalla sua, ovvero di poter offrire ai partner un’audience senza uguali: 1,5 miliardi di utenti.

Già a gennaio, in una conference call con gli investitori, il fondatore e Ceo diceva che ogni giorno 500 milioni di persone guardano video su Facebook. Di recente, la candidata alla presidenza Usa Hillary Clinton ha trasmesso usando Facebook Live un suo discorso da Harlem: è stato visto da quasi 250.000 persone, durante e dopo l’evento. Si tratta di numeri che non possono non attrarre i grandi personaggi e i grandi investimenti.

Non a caso, lo scorso mese, il New York Post riportava che Facebook e Twitter stavano trattando con i broadcaster americani per comprarsi i diritti a trasmettere online i più seguiti programmi televisivi e scriveva che i giornali e le agenzie della pubblicità sembravano preferire il social network di Zuckerberg per la sconfinata base di utenti. Ma non è ancora chiaro come Facebook intenda remunerare i suoi partner; forse il modello di Twitter è sembrato alle emittenti più convincente e così, nonostante le previsioni del NYPost, il sito dei cinguettii ha battuto Facebook (e anche Amazon, Verizon e Yahoo) nell’assicurarsi i diritti a trasmettere per i suoi utenti 10 partite di football del giovedì sera della Lega nazionale Nfl della stagione 2016-17. L’annuncio di Nfl-Twitter è arrivato il 5 aprile, quello delle novità di Facebook Live immediatamente dopo, il 6.



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