Sta a vedere che al posto della Libia ci toccherà di dichiarare guerra all’Austria.
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Se gli dovessero rivolgere delle domande sul caso di Stefano Graziano, Matteo Renzi si guardi bene dal definirlo un “mariuolo’’. E’ una parola che porta male.
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Quando il kombinat mediatico-giudiziario prende di mira un leader politico comincia sempre dalla periferia. Poi, man mano, si avvicina al centro. Fino a far scoppiare la bomba molto vicino a lui. Ci sarà un malcapitato? O una malcapitata? In questo secondo caso il nome è già noto.
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Ma se i 15 milioni che si sono recati alle urne il 17 aprile per votare (in larga maggioranza SI) nel referendum No-Triv, in autunno facessero (ancora in larga maggioranza) la stessa cosa, questa volta, per votare NO alla riforma costituzionale di Maria Elena Boschi, Matteo Renzi ne troverebbe almeno uno in più favorevole a quella legge?
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E’ da troppi anni che il veleno dell’antipolitica ha abituato gli italiani ad essere “contro’’, sempre e comunque.
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E’ impressionante. Ormai si parla del Pd come un tempo si parlava di Forza Italia.
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In un articolo di dimensioni degne di Eugenio Scalfari, apparso su Il Foglio, Renato Brunetta sbatte la porta in faccia ai ‘’lepenisti’’ di casa nostra. Ci sarà, anche in Italia, una ‘’Destra repubblicana’’ come la chiamano Oltralpe ?
