Ho votato l’emendamento su Tempa Rossa e ho votato in commissione Difesa il programma Navale di De Giorgi. Due scelte, insieme a molte altre che contribuiscono a far ripartire un Paese bloccato.
Posso giustificare l’intervento della magistratura rispetto ad un illecito (che è qualcosa di più di un “ipotesi di illecito, visto che si vanno a toccare le istituzioni e la loro funzionalità). Ciò che non è pensabile è che il potere giudiziario possa attraverso gli strumenti di indagine sindacare il merito di scelte politiche.
Soprattutto se a farlo è una procura periferica. So che sono parole forti e che molti deputati pensano senza il coraggio di dire, ma è necessario offrire a chi ha la responsabilità di assumere le decisioni – guida per un paese la garanzia di poter agire sullo stesso piano e in una condizione di equilibrio rispetto al potere giudiziario.
Troppe volte negli ultimi 25 anni la storia del nostro Paese è stata scritta dalle procure, e troppe volte le inchieste si sono sgonfiate nel silenzio dopo aver assolto il compito di azzerare livelli politici e quadri dirigenti. Se ciò è stato possibile è perché non esiste più un equilibrio tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Credo che sia giunto il tempo di affrontare la questione.