“Lo sciopero dei metalmeccanici andrà bene”. Questo il messaggio diffuso dai tre segretari generali di Fim, Fiom e Uilm presenti alla conferenza stampa, tenuta oggi nella sede nazionale di corso Trieste a Roma. Più di un’ora per spiegare le ragioni ed indicare tutte le iniziative territoriali dei lavoratori del settore che mercoledì prossimo incroceranno le braccia per quattro ore.
I COMIZI DEI LEADER
Marco Bentivogli parlerà a Napoli, dopo lo svolgimento di un corteo di scioperanti che dalla sede di Confindustria locale giungerà fino al palazzo della Regione Campania. Maurizio Landini interverrà a Milano, con i partecipanti al corteo che si ritroveranno in piazza San Babila, per poi tenere un presisio davanti la sede di Assolombarda. Rocco Palombella, invece, sarà a Reggio Emilia: alle ore 9.00 davanti allo stabilimento della Comer Industries, che è l’azienda di Fabio Storchi, presidente di Federmeccanica, e poi parlerà anche al presidio davanti la sede di Confindustria in via Toschi.
IL BATTIBECCO TRA STORCHI E PALOMBELLA
Proprio tra Storchi e Palombella c’era stato un vivace scambio di battute alla vigilia della conferenza stampa in questione. Infatti, nel primo pomeriggio di domenica 17 aprile, il presidente di Federmeccanica, in un’intervista all’agenzia di stampa Adn Kronos, si era dichiarato disponibile ad archiviare la mobilitazione e a risedersi al tavolo di confronto con i sindacati per cercare di chiudere un rinnovo contrattuale in tempi non troppo lunghi. Alle sue parole era seguita immediatamente la replica del leader delle tute blu della Uil: “Pronti a riaprire la trattativa – aveva ribadito Palombella – ma non si può ripartire dalle differenze che ci sono tra di noi. Si deve riuscire a trovare una soluzione sul salario. Abbiamo svolto un lungo negoziato e non ci incontriamo dal 24 marzo perché non c’erano le condizioni per poter procedere. Abbiamo sentito tutti i lavoratori, abbiamo fatto le assemblee e abbiamo ricevuto un mandato preciso dai lavoratori: non si possono rinnovare i contratti, senza incrementi retributivi legati al recupero dell’inflazione”.
BENTIVOGLI E I MUSCOLI DI FEDERMECCANICA
Di fatto, la medesima posizione è stata ripresa nell’incontro odierno tra sindacati e giornalisti. “Lo sciopero – ha tenuto a precisare Marco Bentivogli della Fim-Cisl – è una scelta inevitabile rispetto all’atteggiamento muscolare e di antagonismo di Federmeccanica. Welfare, partecipazione e formazione sono aspetti su cui cerchiamo da decenni di modernizzare il contratto. Ma da Federmeccanica è arrivata una proposta contraddittoria e suicida: se passasse quell’idea, il 95 per cento delle aziende direbbe l’addio al contratto nazionale su salario e parte normativa e addio anche a Federmeccanica perché le medesime aziende non troverebbero più l’utilità ad aderire. Si tratta di una strategia che mina le relazioni industriali. Noi vogliamo un contratto per tutti i lavoratori”.
PALOMBELLA E IL DOSSIER SALARIO
Rocco Palombella si è soffermato sulla questione salariale: “E’ risaputo – ha detto il leader della Uilm – il nostro giudizio negativo sulla proposta contrattuale avanzata dalla controparte e che è rimasta pressoché la stessa rispetto a quella avanzata lo scorso 22 dicembre. La piattaforma degli imprenditori metalmeccanici prevede aumenti in busta paga dal 2017 e solo per quei salari non allineati alla soglia del minimo di garanzia per 37,31 euro mese. Quel salario minimo di garanzia non permetterebbe di erogare aumenti a livello nazionale ed allineerebbe le retribuzioni al di sotto del minimo suddetto, per concentrare gli incrementi in busta paga solo con la contrattazione aziendale. In questo modo, gli aumenti erogati dal livello nazionale riguarderebbero solo il cinque per cento dell’intera platea interessata dal rinnovo contrattuale.
LE VOGLIE DI LANDINI
Maurizio Landini non ha avuto esitazioni:”Questa iniziativa – ha detto il leader della Fiom – serve a riavviare la trattativa perché noi vogliamo fare il contratto. Per questo Federmeccanica si renda disponibile a modificare la propria proposta sul salario altrimenti se dovesse permanere la sua rigidità lei stessa si dovrà assumere la responsabilità di avviare una fase di ulteriore conflitto”. E da Bologna gli ha fatto eco il segretario regionale della Fiom dell’Emilia Romagna, Bruno Papignani: “Lo sciopero serve a “marcare come la trattativa per riconquistare il contratto nazionale di lavoro,sia ferma per volontà e chiusura di Federmeccanica su punti importanti del confronto a partire dall’aumento salariale che gli imprenditori metalmeccanici escludono e sarà una prima risposta: altre seguiranno, se non verranno meno le pretese di Federmeccanica”.
METALMECCANICI IN 100 PIAZZE D’ITALIA
Dalle dichiarazioni di Fabio Storchi rilasciate domenica scorsa e da quelle udite oggi dai leader sindacali è molto probabile che, dopo lo sciopero del 20 aprile (soprattutto se sarà fortemente partecipato, ndr) le parti contrapposte possano ritrovare a breve la strada del tavolo contrattuale. Di sicuro c’è, che oltre allo sciopero, le tute blu dopodomani marceranno su circa un centinaio di piazze italiane per sostenere il rinnovo del contratto nazionale e per avere retribuzioni adeguate attraverso il medesimo Ccnl.