“In media 7 italiani su 10 hanno questa malattia e molti non lo sanno”, ha dichiarato Francesco Saverio Martelli, fondatore dell’Istituto di ricerca e formazione Microdentistry, in occasione della conferenza stampa di presentazione del protocollo terapeutico Perioblast (Periodontal Bio Laser Assisted Therapy), svoltasi oggi al Cnr. Tecnicamente conosciuta come parodontite, la piorrea è causata da un’infezione batterica che colpisce il parodonto, cioè l’insieme di strutture preposte a sostegno degli elementi dentali e, se non trattata adeguatamente, porta inevitabilmente alla perdita dei denti.
“Con questo protocollo siamo in grado di curare anche le forme più aggressive e refrattarie alle terapie antibiotiche, indipendentemente dalla flora batterica coinvolta, dalla predisposizione e dallo stile di vita del paziente, nonché dall’esperienza dell’operatore, grazie all’impiego combinato di laser ad alta potenza, microscopio operatorio e test biomolecolari” – ha spiegato Martelli -. L’utilizzo del laser rende possibile l’aggressione dei batteri responsabili dell’infezione senza danneggiare le cellule del tessuto gengivale”.
Prima, per curare questa malattia si impiantavano delle protesi, ora viene proposto un metodo che, riuscendo ad aggredire indistintamente tutte le tipologie di batteri causa della malattia, non necessita dell’uso del bisturi. Recentemente pubblicato su “European Journal of Clinical Microbiology and Infectious Diseases”, lo studio condotto dall’Excellence Dental Network (Edn), guidato da Martelli, ha previsto il coinvolgimento di 2.700 pazienti, la valutazione microbiologica comparativa tra prima e dopo la terapia a 24 mesi e una sezione di metagenomica che ha sequenziato l’intero microbioma del cavo orale di tre gruppi di pazienti, evidenziando batteri mai correlati finora alla malattia parodontale, ma associati a importanti patologie sistemiche. Da sottolineare il fatto che tutti i pazienti rispondono alle cure anche in assenza di antibioticoterapia, elemento importante per evitare la creazione di ceppi di batteri resistenti, come raccomanda l’Organizzazione mondiale della sanità.
I malati di parodontite sviluppano alterazioni dei parametri infiammatori dell’intero organismo. “Prove emergenti hanno dimostrato correlazioni tra parodontite e diabete, malattie cardiovascolari, infertilità femminile e maschile e osteoporosi”, ha spiegato Elena Fanti, direttore sanitario del laboratorio Biomolecular diagnostic. Inoltre il fumo, neanche a dirlo, costituisce un fattore di rischio fondamentale, aumentando di circa 3 volte la probabilità di soffrire di questa malattia rispetto ai non fumatori.