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Caro presidente Grossi, noi Ottimisti e Razionali rivendichiamo il diritto all’astensione sul referendum

Il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi dice che la partecipazione al voto fa parte della carta d’identità del buon cittadino? E’ una conferma, a nostro parere, del fatto che anche l’astensione sia un modo molto civile e legittimo di partecipare al processo elettorale, soprattutto se come nel caso di questo referendum è promossa con una campagna pienamente democratica.

Per quanto riguarda i referendum abrogativi, l’esistenza stessa di un quorum per la validità dei risultati del voto giustifica l’astensione, che nel nostro caso peraltro è una posizione politica espressa, consapevole e pienamente partecipativa: noi scegliamo liberamente e democraticamente di non votare il 17 aprile, perché consideriamo questo referendum un danno molto grave per la società e l’economia italiana e perché crediamo che l’informazione a riguardo sia stata parziale, semplificata e strumentalizzata.

Rivendichiamo il nostro diritto all’astensione perché viviamo da ormai 70 anni in un paese libero e in una democrazia sufficientemente consolidata, dove il voto è anzitutto un diritto esercitabile o meno. Non viviamo in Corea del Nord, dove il voto è obbligatorio ma ad esito scontato.


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