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Pensioni, tutte le ultime astuzie del governo

Potremmo chiamarla “coazione a ripetere’’. Quando il Governo è in difficoltà Matteo Renzi si inventa qualche diavoleria in materia di pensioni (argomento che tocca il cuore degli italiani come nessun altro); ciò, allo scopo di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle vicende  che preoccupano  l’esecutivo. Circa un anno fa piombò, come un improvviso tsumani sui nostri conti pubblici, la sentenza n. 70 della Consulta sul blocco della rivalutazione automatica delle pensioni. Il Governo corse ai ripari scegliendo – e fece bene ad agire così – la strada dei “rimborsi sostenibili’’ ben sapendo che alcuni milioni di pensionati (che già pregustavano il lauto bottino) sarebbero restati a bocca asciutta. All’improvviso, il premier/segretario promise di introdurre, nella Legge di stabilità, regole di flessibilità del pensionamento, onde consentire – come ebbe a dire lo stesso Renzi  nel silenzio delle femministe – alle nonne d’Italia di uscire dal mercato del lavoro in anticipo per poter accompagnare i nipoti ai giardini pubblici (magari in compagnia del cagnolino). Il popolo dei media mangiò la foglia e cominciò a dedicarsi in prevalenza a questo tema (peraltro tuttora sotto esame di fattibilità). Oggi, la promessa (da marinaio?) di estendere il bonus di  80 euro ai pensionati al minimo ha sortito il solito effetto del pifferaio di Hamelin. Ma non è riuscita a rubare spazio mediatico al più succulente boccone del caso Guidi e… dintorni. Per assistere alla crocifissione di un ex ministro si può anche rinunciare a qualche decina di euro.

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La sinistra dem ha istituito una commissione di certificazione della leadership: la preside Gianni Cuperlo.

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Assistendo alla rancorosa performance di Massimo D’Alema, ospite di  ‘’8 e ½’’ su La 7,  mi è venuto il dubbio che tutto il vino prodotto dalle sue vigne sia diventato aceto.

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Caso Tempa rossaMatteo Renzi ha affermato pubblicamente che la responsabilità dell’emendamento inserito nella Legge di stabilità è sua e dell’intero Governo. Non solo. Ha aggiunto che domani lo ripresenterebbe di nuovo. Logica  vuole, allora, che di conseguenze se ne possano trarre solo due: Federica Guidi non ha intrallazzato (come l’accusano) soltanto con “Maria Elena’’, ma anche con il premier. Poiché questa ipotesi appare inverosimile per molti e fondati motivi (Matteo è un subornatore non un subornato, tanto meno ad opera dell’ex ministro dello Sviluppo economico) ecco che fa capolino la seconda conseguenza: tutto questa vicenda non sarà un’altra bolla di sapone mediatico-giudiziaria?

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