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Vi racconto i 140 anni di Assopopolari

In questi giorni l’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari ha iniziato a celebrare i suo i 140 anni di storia con un convegno dal titolo “Luigi Luzzatti e lo sviluppo della cooperazione in Italia e nel mondo”, un convegno che ha visto la partecipazione di numerose autorità, studiosi ed addetti ai lavori tra cui la Presidente dell’ICA (International Cooperative Alliance) Monique Leroux. L’anniversario rappresenta un’utile occasione per ricordare e sottolineare alcuni aspetti importanti della Cooperazione Bancaria. Il primo: il suo profondo radicamento nella storia del nostro Paese. Un radicamento che ha origine con la fondazione della prima banca popolare, a Lodi nel 1864, appena tre anni dopo l’unificazione italiana, e che ha portato all’espansione dell’intera Categoria, accompagnando e sostenendo la crescita economica nazionale, da allora fino ad oggi. Il secondo: la sua diffusione è una realtà non solo nel nostro Paese ma in tutto in mondo, a conferma di come la Cooperazione Bancaria svolga un ruolo che va ben oltre la semplice quantificazione di indicatori economici standard.

Le Banche Popolari, restando coerenti con la loro storia ed il loro ruolo di supporto alle economie locali e, allo stesso tempo, attente alle prospettive future, hanno raccolto ed affrontato la sfida derivante dall’eccezionalità dei tempi attuali. Una eccezionalità che è indiscutibile ed è frutto della globalizzazione e di una interdipendenza sempre più pronunciata, ma anche di una crisi senza precedenti che ha contraddistinto l’economia negli ultimi sette anni per profondità e durata e che ha reso necessarie innovazioni regolamentari introdotte proprio per rendere più stabile e sicuro il sistema finanziario, insieme ad un sempre più alto grado di integrazione del mercato europeo.

Alcuni dati rendono ciò evidente. Negli ultimi sette anni  la quota di mercato degli impieghi totali delle Banche Popolari è aumentata dal 22% al 25% interessando sia i presti alle famiglie, la cui quota è salita di un punto percentuale fino al 21%, sia i prestiti alle imprese (dal 22% al 25%) e quelli alle aziende di dimensioni più contenute (dal 24,5% al 25,5%). Le Banche Popolari hanno quindi accentuato, in una fase di profonda recessione dell’economia reale, il loro ruolo in favore dei sistemi economici reali e locali rispetto ad altre realtà del sistema bancario italiano, a conferma della loro capacità di prossimità e di integrazione con il territorio. Una efficienza allocativa superiore rispetto alla media del sistema bancario italiano, a conferma di come la conoscenza della clientela, il radicamento nelle economie locali e l’identificazione con la comunità di riferimento e con il suo territorio siano parte integrante della sua azione di intermediazione creditizia.

Ma c’è di più. Le Banche Popolari hanno saputo coniugare questi risultati rispettando anche i vincoli normativi derivanti dalla nuova disciplina prudenziale di “Basilea 3” e dalla vigilanza unica europea, evidenziando requisiti patrimoniali pari al doppio di quanto richiesto. Inoltre, hanno accentuato il proprio impegno nell’offerta di strumenti e servizi sempre più avanzati e rispondenti alle esigenze di una clientela in costante espansione, con un processo di innovazione tecnologica che pone sempre al centro il rapporto con il cliente e la sua fidelizzazione. L’obiettivo di una maggiore efficienza e redditività, auspicato recentemente anche dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, è, dunque, anche l’obiettivo dell’azione delle Popolari. Prova ne sono i 4,1 milioni di famiglie clienti che utilizzano quotidianamente il canale internet a fini informativi e dispositivi. Un dato cresciuto, solo nell’ultimo anno, del 30%  che si aggiunge alle 500.000 imprese clienti che già operano con una banca popolare attraverso canali telematici. Le Banche Popolari dimostrano, quindi, di essere in prima linea verso un modello di banca digitale che, comunque, considera come elemento imprescindibile la salvaguardia del rapporto personale con il cliente e con tutti gli stakeholder del territorio.

Una mission, quella delle Banche Popolari, in un contesto nel quale, ancora oggi, nel sistema bancario internazionale, si avverte una profonda incertezza, anche per effetto di decisioni, quali ad esempio l’applicazione rigida ed integrale della BRRD (la direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie), per la quale lo stesso Governatore Visco ha ricordato come sarebbe più efficace, al contrario, una sua introduzione graduale. Al contrario, allo stato attuale, essa può, infatti, paradossalmente rendere più probabile una crisi ed essere fonte di rischi per la stabilità finanziaria.

In un mondo in continua evoluzione, non sempre verso la direzione più idonea per uno sviluppo sostenibile, le Banche Popolari dimostrano di essere ancora un presidio per il territorio e le comunità. Dalle loro radici, all’interno di un contesto in continua trasformazione, non sempre a loro favorevole, le Banche Popolari, dimostrano la loro forza, l’attualità del loro modello e la capacità di sapersi rinnovare per continuare ad affrontare quelle che saranno le sfide future.

Giuseppe De Lucia Lumeno

Segretario Generale Associazione Nazionale fra le Banche Popolari


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