“Ogni Parlamento è più o meno l’espressione dell’atteggiamento spirituale e della situazione sentimentale dell’elettorato che gli ha dato vita. La ripugnante condotta del Reichstag era possibile solo in quanto molti milioni di elettori e di elettrici l’avevano voluta così’’. Così scrive Erich Eyck del Parlamento della Repubblica di Weimar dopo l’affermazione dei Nazionalsocialisti nelle elezioni del 1930. Ma se non ci fosse la parola “Reichstag’’ potremmo pensare, senza alcun dubbio, che queste frasi siano state scritte oggi, in Italia, sulla base degli esiti delle elezioni del 2013.
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Dopo le consultazione elettorale del 1930 Hermann Goering (poi numero due del regime nazista, processato a Norimberga come criminale di guerra) venne eletto vice presidente del Reichstag. Mutatis mutandis, a chi e a che cosa fa pensare, oggi in Italia, questa elezione?
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Lettera aperta a Papa Francesco:
Santo Padre, amo, riamato, le mie gattine. Mi riempiono la vita con un affetto dolce e sincero. Così, mi curo più di loro che dei miei vicini, ai quali l’Onnipotente ha donato il libero arbitrio e sono quindi – almeno in parte – responsabili della vita che, nel bene o nel male, conducono. Le gattine dipendono da me, si sono affidate a me. Così, se decidessi di fare del volontariato sceglierei un canile o un gattile, non certo un ospizio. Nessun animale (neppure le belve più feroci) ha mai compiuto gli orrori, le stragi, i genocidi, gli stermini, gli abusi e le violenze che il genere umano si è portato appresso nel corso di una storia millenaria intessuta di sangue e disperazione. Ad inchiodare Gesù alla croce sul Golgota non furono dei cani e dei gatti. Furono degli esseri umani.
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Non cadiamo nella trappola degli avvisi di garanzia ad esponenti minori e periferici del M5S. I pm lo fanno per dar prova di imparzialità. Anche ai tempi di Tangentopoli veniva inquisito qualche esponente dell’ex Pci, soprattutto se apparteneva alla corrente dei “miglioristi’’.
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La decadenza degli amministratori legata a una sentenza di primo grado è stata ‘‘una scelta non sufficientemente meditata, da cambiare’’, ‘‘quanto al reato di abuso d’ufficio, la norma si può migliorare, tuttavia c’è già stata una riforma che ne ha ristretto la portata. Nei reati contro la pubblica amministrazione una norma di chiusura come il reato di abuso credo sia ineliminabile’’. E’ quanto ha affermato il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, durante un forum sulla giustizia organizzato dal Mattino. Ipse dixit.
