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Ecco quanto è sexy l’Italia del foodtech per gli investitori

Le startup del settore foodtech di tutto il mondo hanno tempo fino al 19 settembre per presentare le loro idee alla squadra di Startupbootcamp, il network di acceleratori già presente in altre grandi città come Dublino e Amsterdam che oggi ha debuttato anche a Roma dando vita al primo acceleratore verticale centrato sul foodtech. Il programma è supportato da partner quali Gambero Rosso, LVenture Group, Monini, Cisco, M3 Investimenti e altri.

“Siamo qui per lanciare il primo acceleratore foodtech indipendente al mondo. Con questa iniziativa l’Italia si pone al centro del panorama foodtech mondiale, ed ha tutte le chance per giocare da leader”, ha detto Peter Kruger, Ceo e fondatore di Startupbootcamp FoodTech. “Startupbootcamp è l’unica organizzazione nata in Europa che dà del filo da torcere agli Stati Uniti. Ha in attivo 14 programmi in Europa, Usa e Singapore”, ha spiegato Kruger durante la conferenza stampa nella sede del Gambero Rosso alla quale hanno partecipato i principali soci e sponsor dell’iniziativa.

L’OBIETTIVO

Il programma di accelerazione promosso da Startupbootcamp FoodTech, che prevede investimenti per 2 milioni di euro, già coperti al 75%, punta a diventare l’approdo preferito, a livello mondiale, di investitori e imprenditori. Il programma fornirà alle startup un accesso diretto a contatti chiave nel mondo dell’industria, come 100 e più mentors da aziende quali Facebook, Trip Advisor, Amazon, Cisco, Google, Intel, Saleforce e Tetra Pak, più di 1000 business angel e ventur capital, come Accel, Endeit, Earlybird, Sunstone, Google VC e molti altri e più di 200 attori influenti dell’industria alimentare.

Attraverso questo network Startupbootcamp FoodTech inserirà e seguirà nel suo programma di accelerazione le startup selezionate, nel corso di un programma intensivo di tre mesi,  quando normalmente – dichiarano da Startupbootcamp –  il programma di accelerazione è previsto ne duri 18.

IL SOSTEGNO ALLE STARTUP

Ogni anno Startupbootcamp FoodTech investirà in 10 startup, fornendo 15 mila euro di capitale, servizi di mentorship, spazi-uffici e accesso al network di industrie partners per 6 mesi (inclusi i 3 di accelerazione), investitori e ventur capital. La sede del programma di 400 metri quadrati, sarà presso lo Spazio M3, nei pressi della Basilica di San Giovanni. Cisco, l’azienda attiva nel settore dell’It che aiuta le aziende e le amministrazioni pubbliche nei percorsi di trasformazione tecnologica, supporterà il FastTrack Tour di Startupbootcamp FoodTech, una serie di dieci eventi in tutto il mondo.

IL MERCATO DEL FOOD

“Quello del cibo è il più grande mercato di consumo al mondo”, ha detto Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso, che nell’iniziativa ha investito 150 mila euro, circa il 10% dell’investimento totale. “Le nuove generazioni, caratterizzate da crescenti tecnologie low-cost, stanno mettendo in discussione i modelli tradizionali di produzione, packaging, marketing, vendita, monitoraggio e riciclo. Innovazioni quali l’intelligenza artificiale, e-commerce, big data, droni, stampanti 3D e robot stanno facendo il loro ingresso nel mercato trasformando radicalmente le modalità secondo cui le aziende operano”, ha aggiunto Cuccia spiegando anche il perché di un tale investimento: “Le performance di Startupbootcamp raggiunte in tutto il mondo sono le migliori del settore, ma ciò che ha mosso di più la nostra curiosità è la possibilità di vedere quali stimoli e tecnologie saranno capaci di portare in Italia i team che seguiremo”.

“L’innovazione nel settore deve ancora crescere, ma il mercato del cibo offre innumerevoli opportunità per gli investitori e gli imprenditori”, ha commentato Luigi Capello, amministratore delegato di LVenture Group, holding di partecipazioni quotata sul mercato MTA di Borsa Italiana, che investe nell’early stage di startup digitali. “L’ammontare degli investimenti fatti dai fondi VC nel foodtech è già in piena espansione con 5,7 miliardi di dollari investiti nel corso del solo 2015 e una crescita annua del +152% rispetto al 2014 (fonte: CB Insights, 2016). Il foodtech è destinato a diventare rapidamente uno dei mercati più caldi per gli investitori e, vista l’eccellenza della produzione italiana in ambito agroalimentare, ci si aspetta un trend molto positivo nel nostro paese”.

LA LEADERSHIP DELL’ITALIA

“Era tra le nostre curiosità quella di capire cosa può aggiungere una start up alla nostra azienda, improntata sulla tradizione”, ha detto Zefferino Monini, presidente di Monini S.P.A., per spiegare il suo coinvolgimento nell’iniziativa.

“L’Italia è un leader globale nell’esperienza e nella produzione alimentare”, ha aggiunto il presidente dell’azienda italiana produttrice di olio extra vergine di oliva.  “Ma l’Italia è anche leader nel produrre i macchinari industriali per la produzione di cibo. Il nostro obiettivo è influenzare la domanda di innovazione nell’industria alimentare italiana e internazionale, per offrire alle startup foodtech da tutto il mondo un più rapido accesso alla crescita del loro business”, ha spiegato Monini.

 

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