“Se Leonardo era un grande scienziato che guardava avanti, il gruppo capitanato da Mauro Moretti deve essere degno del nome che porta e guardare al futuro tecnologico e industriale della società”. Ad auspicarlo all’indomani dell’assemblea del gruppo che ha approvato la modifica della denominazione sociale di Finmeccanica, in Leonardo a partire dal 1° gennaio 2017, è Giovanni Contento, il segretario nazionale della Uilm che, in questa conversazione con Formiche.net, anticipa la posizione dei sindacati che sarà presentata a Moretti durante un incontro previsto il 6 maggio prossimo.
DUE ANNI DI MORETTI, IL BILANCIO
Prima delle proposte, l’analisi: il bilancio di Contento dei primi due anni di Moretti alla guida di Finmeccanica è positivo, dice Contento: “Il bilancio 2015 che ha registrato un risultato netto positivo per 527 milioni di euro, 26 volte superiore rispetto ai 20 milioni del 2014, è una buona notizia – secondo il segretario nazionale della Uilm – Così come è positivo il fatto che in 24 mesi Moretti abbia ridotto l’indebitamento di Finmeccanica da 5 miliardi circa a 3 miliardi di euro. Oltre a questo va riconosciuto al manager l’aver recuperato in questi due anni sprechi e inefficienze”, sostiene Contento.
GLI OBIETTIVI PER IL 2016
Ma per i sindacati questo è anche l’anno del rilancio: “Visto che siamo in un settore ad alta tecnologia Moretti non potrà continuare solo a vedere come ridurre ulteriormente gli sprechi perché il grosso è stato fatto”, sottolinea Contento. Per questo il segretario nazionale della Uilm propone una ricetta fatta di: “investimenti, ricerca e sviluppo sul nuovo prodotto, e potenziamento dei sistemi informatici”. Misure che dovranno coinvolgere – spiega segretario nazionale della Uilm – l’Aeronautica, l’elettronica della difesa, gli addestratori e la stessa Agustawestland.
I CONSIGLI DELLA UILM
Secondo i metalmeccanici della Uil, per rimanere un grande gruppo ed essere competitivo sul mercato internazionale Leonardo ha bisogno di non ridurre né il perimetro industriale né l’occupazione: “I ricavi di Finmeccanica, anche per effetto della cessione di Ansaldo Breda e Sts, sono diminuiti a 13 miliardi di euro. La dimensione di Finmeccanica si è dunque ridotta, ma si è ridotto anche il perimetro industriale, e a questo bisogna aggiungere che l’occupazione negli ultimi tre anni è scesa di circa 8 mila persone”.
I PRIMI SPIRAGLI
Moretti, durante l’assemblea di giovedì scorsa, ha iniziato ad aprire degli spiragli: “Si è posto il problema di Mbda – dice Contento – che non va svenduta; ha capito che lo spazio è uno dei settori da rafforzare, rendendo nota l’offerta per Avio Spazio, si è preoccupato anche di innovare il prodotto dell’Atr, il nuovo turboprop, importante perché impatta sugli stabilimenti del sud, della Puglia e della Campania”. Aggiunge il sindacalista: “È giunto il momento di scegliere il futuro aereo che sostituirà l’atr, rinviare questa scelta causerà problemi negli stabilimenti di Pomigliano, di Foggia e di Grottaglie che oggi è prevalentemente concentrato sul 787”. La ragione? “I tempi di progettazione di un aereo vanno dai 4 ai 5 anni. Le scelte quindi vanno fatte adesso, perché se arrivi in ritardo non c’è prodotto da lavorare per riempire le fabbriche”, spiega Contento.
IL NODO DELEGHE
Ok la riorganizzazione in one company, ma attenzione alle conseguenze, mette in guardia Contento: “Non bisogna solo vedere ciò che si risparmia, ma vedere quali sono gli effetti e i costi aggiuntivi che si creano. Noi abbiamo anche accettato la rivoluzione organizzativa attuata da Moretti, seppur questo passaggio abbia comportato una rivoluzione nel personale delle varie realtà preesistenti – racconta il segretario nazionale dell’unione dei metalmeccanici – Ma se da un lato la sinergia porta risparmio, non posso ignorare i problemi che tutto ciò ha creato, perché le singole divisioni dal 1 gennaio non hanno ancora tutte le deleghe necessarie per operare a pieno regime nelle competenze di produzione, sviluppo e consegna del prodotto”, fa notare Contento avvertendo che “la disattenzione, la non velocità nella gestione, rischiamo di pagarle nei risultati di fine anno nel 2016”.
LE ATTESE
Tra le attese dei sindacati nei confronti di Leonardo il segretario nazionale della Uilm cita il “potenziamento della rete commerciale a livello centrale, che è uno dei fattori vincenti per acquisire carico di lavoro nel futuro, perché un commerciale spacchettato per divisioni, debole a livello centrale, rappresenta un handicap per la crescita del gruppo”. Dal comitato dell’osservatore strategico del 6 maggio la speranza è che Moretti dia “risposte puntuali per tutto quello che riguarda le scelte strategiche per il futuro di Leonardo”, conclude Contento.