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Cosa ha chiesto Ignazio Visco (Bankitalia) al governo Renzi

Ignazio Visco

Le considerazioni finali del Governatore non sono un atto rituale e le priorità indicate da Ignazio Visco questa mattina sono un segnale importante, per i mercati, il governo e l’opinione pubblica.

Anche quest’anno Bankitalia sottolinea la complessità dello scenario di riferimento e i molti rischi che si profilano all’orizzonte dell’ autorità monetaria: protratto indebolimento del commercio mondiale, deciso rallentamento della Cina e di altri paesi emergenti, persistenti timori sulle prospettive del sistema bancario europeo, difficoltà economiche e di finanza pubblica che si intrecciano con elementi di instabilità politica.

Visco ricorda la determinazione della Banca Centrale Europea, nel cui Consiglio direttivo siede, ad adottare misure di portata eccezionale – e non è forse un caso che menzioni come gli acquisti di attività finanziarie, anche passando dal 9,4 per cento del prodotto dell’area lo scorso 20 maggio al 17 per cento nel marzo 2017, rimangono ben al di sotto degli interventi delle altre banche centrali (circa il 20 per cento del PIL negli Stati Uniti e nel Regno Unito, più del 60 in Giappone).

Positivo nel complesso il giudizio sull’operato del governo, anche se Bankitalia, che non dimentichiamo è un organo collegiale, non può non osservare come in Italia l’attività economica rimanga lontana dai livelli precedenti la crisi, malgrado i timidi cenni di ripresa e il suo allargamento alla domanda interna. Miglioramento del mercato del lavoro e misure di sostegno al reddito rinforzano i consumi, migliori condizioni di finanziamento e incentivi fiscali temporanei in vigore dalla fine del 2015 innalzano l’investimento in capitale produttivo.

Un messaggio forte il Governatore lo riserva a governo e Parlamento sul fronte della ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente, della valorizzazione delle strutture pubbliche e della prevenzione dei rischi idro-geologici. Agire con accortezza sul piano delle leggi e degli incentivi servirebbe per l’economia e l’occupazione, ma soprattutto per tutelare l’ambiente, migliorare l’efficienza energetica e valorizzare la straordinaria ricchezza naturale e artistica di cui l’Italia è dotata.

Numerosi infine i richiami alla concorrenza, vista sia come volano per la crescita, sia come strumento per fronteggiare l’illegalità. E non stupisce allora che il Governatore si unisca al coro sempre più folto di voci che chiedono che si proceda in tempi rapidi all’approvazione del disegno di legge annuale in materia di concorrenza.

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