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5 domande per Renzi

Renzi

Anche gli zucconi della “maestrina dalla penna rossa” lo hanno capito. Quando è messo in difficoltà, Renzi reagisce d’istinto, cercando di spostare la discussione dall’argomento che scotta ad un altro tema.

Il Pd è messo sotto scacco dalla magistratura, in tutta Italia. Oltre 100 Pd indagati. Indagati, non colpevoli.

Disfatta economica per i piccoli-grandi azionisti delle banche toscane e venete, ma Renzi parla d’altro. Fa la voce grossa per lo stop a Schengen. L’economia non riprende, l’UE fa previsioni di crescita – per l’Italia – inferiori a quelle del Pnr-Def, ma lui lascia la patata bollente a Padoan. L’arrivo dei migranti aumenta in Italia, ma Renzi – prima – pensa al bond-europeo (niet tedesco) e – adesso – ipotizza di caricare il costo dei migranti selvaggi o sui turisti o sulle accise della benzina, mascherandolo – al solito – con l’eliminazione del bollo auto.

Pensateci un attimo. Se lo farà, fregherà chi usa l’auto per lavoro. Se lo farà, provocherà il caos nel mercato dell’auto usata di grossa cilindrata, mercato distrutto da anni (come quello nautico) per una politica becera e miope di 4 governi 4. Annunci, sempre annunci, fortissimamente annunci. Una settimana fa:” Non si toccano le pensioni”. Ma noi, maledetti, continuavamo a dire e scrivere: “Toccheranno le pensioni nella prossima legge di stabilità, quella per il 2017”. Diffidenti come siamo, abbiamo financo raccolto a Padova (09/04/16) 168 pensionati, ottenendo il mandato (ed i relativi denari) per una azione legale anti legge di stabilità 2017…..prima ancora di averne vista una bozza. Perché? Perché non ci sono piaciute le ripetute esternazioni di Boeri; non ci è piaciuto l’incontro segreto tra Nannicini e Boeri, a Palazzo Chigi; non ci hanno messo tranquilli i sussurri pensionistici trapelati dal Palazzo. Infatti. Infatti il 4 maggio Renzi, su Facebook (!!!), ha annunciato il “via libera alla flessibilità pensionistica in uscita”. Altro, ennesimo effetto annuncio?

La prima domanda è: si tratta dello stesso premier che non ha trovato i soldi (tanti) necessari per ottemperare pienamente alla sentenza 70/2015 della Consulta?

Seconda domanda: si tratta dello stesso premier, che – a fronte della stessa sentenza – ha dato a parte dei pensionati, danneggiati economicamente da almeno 4 leggi di stabilità, solo una mancetta una-tantum rispetto al furto subito (ossia restituendo a parte di loro circa il 20% del furto), abbandonando al loro destino le pensioni “ricche”?

Terza domanda. Sa o no, Renzi, che il prossimo 21 giugno la Consulta dovrà nuovamente decidere sui citati furti pensionistici degli anni 2012-2016, che – se nuovamente censurati dalla Corte Costituzionale- potrebbero costare allo Stato Italiano circa 17 miliardi di euro?

Quarta domanda. Si tratta dello stesso Renzi che nulla di significativo ha fatto per rimborsare totalmente gli italiani azionisti delle banche toscane e venete, azionisti truffati da vertici truffaldini?

Si tratta dello stesso Renzi che, su questa materia, non ha coinvolto Banca d’Italia, Consob, Abi e l’autorità garante al fine di chiarire a tutti Noi, cittadini normali, i meccanismi truffaldini di queste banche, in modo da consentirci una tutela adeguata nei confronti dell’universo bancario?

Quinta domanda. Si tratta dello stesso Renzi che non vuole finanziare i contratti pubblici fino al 2019?

Domande, domande. Nessuna risposta. Nessuna certezza. Per questo attendiamo una proposta scritta, in tema di flessibilità pensionistica.

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