Intervistato a Piazzapulita Piercamillo Davigo ha esposto il suo concetto di presunzione di innocenza fino ad una condanna definitiva, ricorrendo ad un esempio che – a suo dire – è solito citare. Secondo Davigo nessuno affiderebbe la propria figlia di sei anni ad un vicino accusato di pedofilia, a prescindere dall’accertamento giudiziario delle sue responsabilità. E’ sicuramente così. Ma come la mettiamo se una persona (ce ne sono state tante), indagata per un reato infamante come la pedofilia, venisse ritenuta innocente in giudizio, magari dopo anni di morte civile? Come farebbe a liberarsi del sospetto che l’accompagnerebbe per tutta la vita?
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Ancora a proposito di gatti e di cani. Torniamo alla saggezza degli antichi. Se i cavalli avessero le mani e sapessero disegnare – sosteneva Senofane, un antico filosofo greco presocratico – rappresenterebbero le loro divinità simili ai cavalli, con la criniera e gli zoccoli. I cani e i gatti, invece, li disegnerebbero con le vibrisse e la coda.
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Per fortuna è prevalso il senso del ridicolo e si continuerà a votare solo di domenica per le elezioni amministrative e, presumibilmente, per il referendum d’autunno. Altrimenti, perché accontentarsi soltanto di un lunedì mattina in più, quando si sarebbe potuto disporre di un’intera settimana?
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Oggi in Italia vengono celebrati meno della metà dei matrimoni rispetto agli anni ’70 del secolo scorso. E’ mai possibile che le sole coppie che ambiscono ad unirsi siano quelle omosessuali?
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I bene informati sostengono che Matteo Renzi smetterà di ‘’personalizzare’’ la campagna referendaria di autunno. Anzi, se vinceranno i No sarà Maria Elena Boschi a prendersi la colpa, visto che la legge porta il suo nome.
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Nel diritto romano i plebisciti erano le delibere del concilium plebis ovvero dell’assemblea della popolazione plebea, la quale, in tali occasioni, eleggeva anche i propri magistrati.
