Troppa corruzione, troppe tassazione e troppa burocrazia. Questi i tre appelli venuti fuori dall’assemblea dell’Unione petrolifera che si è svolta ieri, mercoledì 22 giugno, al Rome Life Hotel. Tra i presenti anche il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha definito il settore petrolifero come il “fulcro della ripresa dell’economia italiana”.
Ecco battute, richieste e numeri dalla sessantottesima assemblea dell’Unione petrolifera.
(ECCO CHI C’ERA ALL’ASSEMBLEA DELL’UP)
LE AUTO CARBURERANNO ANCORA
“Sembrava che il mercato delle auto a petrolio fosse morto due anni fa”, ha detto Sechi, e invece la domanda dei consumatori sta virando sul lato opposto: “Lo scorso anno si è registrato il 15% di immatricolazioni in più”, ha chiosato il presidente dell’Up, Claudio Spinaci. Se i risultati del green si vedranno nel lungo termine, “i veri gioielli della tecnologia di oggi, invece, sono i motori diesel – ha affermato Alfredo Altavilla, Ceo di Emea Fca – sempre meno inquinanti e sempre più efficienti, e poi diciamolo, l’elettrico non è un’alterativa credibile: le batterie occupano troppo spazio, hanno una resa scarsa, durano poco e non c’è una rete capillare”.
E quindi come saranno le auto dei millennials? Shared, a petrolio, diesel per la precisione. “Il mercato in Italia è in ascesa totale – ha detto Paolo Grossi, direttore commerciale R&M Eni – in due anni e mezzo ci sono stati 700mila utilizzatori e ogni giorno ci sono 500 nuovi iscritti”, riferendosi al settore del car sharing di Eni con le auto Enjoy.
(TUTTE LE FOTO DI BOCCIA E GALLETTI CHE PARLOTTANO)
I PREZZI POMPANO TROPPO
“L’illegalità crescente è un problema che va affrontato – ha detto il presidente dell’Up, Spinaci – dal contrabbando, all’evasione fiscale fino agli attacchi agli oleodotti, tutti fattori che contribuiscono a un dumping selvaggio sui prezzi finali”. Ma non è solo questo il problema dell’alto prezzo finale dell’oro nero: “Non è possibile che su un litro di benzina o diesel ci sia un’accisa pari a quasi a un euro”, ha borbottato Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori. “E se il prezzo venisse calmierato?”, ha incalzato Sechi, “il problema resterebbe: con l’introduzione dell’eco reato le imprese sono quasi immobilizzate, controllate troppo, a volte senza senso e qusto ha conseguenze sui costi”, ha chiosato l’economista Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia.
(LA GALLERY DELL’ASSEMBLEA ANNUALE DELL’UP)