La costante e continua evoluzione della tecnologia sta velocemente modificando la tradizionale visione fino ad oggi prevalente sulla funzione della banca, soprattutto tra le generazioni più giovani.
Sempre di più, infatti, per quelle che sono le azioni più semplici, la clientela utilizza terminali digitali quali tablet o smartphone sia in termini informativi che dispositivi, determinando, di fatto, un progressivo aumento dell’età media della clientela che ancora oggi tende ad andare allo sportello per compiere le medesime operazioni. Una sfida, questa, che riguarda tutte le banche e quindi non solo quelle italiane, e che esorta ad attualizzare in un nuovo contesto sempre più dinamico la funzione della banca ed il suo legame con la clientela.
Sfida che le Banche Popolari hanno raccolto adeguando progressivamente i loro processi per venire in modo efficace incontro alle esigenze di una clientela che la tecnologia ha reso eterogenea, consapevoli di quanto sia importante preservare il rapporto con il cliente e come questo fattore sia stato quello che ha permesso alle banche del territorio di crescere nel corso della loro lunga storia.
Per questo, già da tempo le Banche Popolari, grazie al loro radicamento territoriale, al fatto di essere banca localistica e quindi alla loro predisposizione naturale verso la Corporate Social Responsability, hanno sviluppato tutta una serie di iniziative parallelamente alla loro azione di intermediari creditizi capaci di rendere ancora più saldo il legame tra la banca e la comunità di riferimento.
In questo quadro non solo sono state utilizzate nuove tecnologie per creare nuove opportunità di sviluppo della propria clientela, ma si è fatto molto di più. È stato rafforzato, infatti, l’impegno, grazie ad una presenza ramificata che, comunque, presenta ancora margini di ottimizzazione sotto il profilo dei costi operativi e del mantenimento della prossimità, avendo ben chiaro come il canale digitale sia complementare e non sostitutivo, se si vuole perseguire l’obiettivo di una crescita sostenibile e diffusa nel medio e lungo periodo.
Inoltre, le banche del territorio, infatti, hanno continuato la loro mission, che va oltre la semplice operatività creditizia, sostenendo il proprio ambito locale di riferimento attraverso una ripartizione dell’utile d’esercizio da destinare in parte (circa l’8%) a scopi benefici, alla predisposizione di borse di studio, ad interventi in campo sanitario, in campo artistico e culturale e di interesse sociale, per un controvalore superiore ai 90 milioni di euro all’anno. Tale operazione, che rientra nella operatività delle Popolari, oltre ad avere ricadute positive sul territorio contribuisce a consolidare l’immagine ed il ruolo della banca quale elemento di coesione non solo verso i vecchi soci o clienti, ma anche nei confronti di quelli nuovi.
L’insieme di tali strategie, spesso implicite, ovvero parte integrante, dell’operatività degli istituti di Credito Popolare, ha permesso di aumentare sensibilmente e in tempo di crisi il numero dei clienti, da meno di 11 milioni nel 2008 a 12,4 milioni oggi e tra questi annoverare circa 5 milioni di clienti digitali tra famiglie ed imprese.
La strada che la rivoluzione digitale percorrerà nei prossimi anni continuerà ad essere veloce e rapide saranno le trasformazioni nel vivere quotidiano nei più diversi ambiti. Così sarà anche in quello bancario, ma gli istituti per tradizione con una chiara vocazione territoriale derivante dal loro Dna, grazie alla centralità del legame con la clientela e all’importanza che questa riveste, avranno più di altri quella capacità e quella sensibilità per declinare la tecnologia al servizio delle persone e non viceversa.