Luigi Bisignani, persona solitamente bene informata, in un articolo-lettera su Il Tempo, sostiene che il Presidente Sergio Mattarella è preoccupato e sta studiando una via d’uscita nel caso della vittoria del NO nel referendum istituzionale. ‘’La soluzione più gettonata, per quanto teorica, …….. è quella di un governo istituzionale di scopo per la legge elettorale guidato da Pietro Grasso ed elezioni nei primi mesi del 2017. Scartate (per fortuna, ndr) le ipotesi Delrio o Cantone’’. Anche ammesso che questa ipotesi sia percorribile, essa è inadeguata rispetto alle sfide aperte dopo la Brexit. L’Italia non può permettersi, in autunno, in caso di crisi dell’attuale esecutivo, un governo di scopo che si guarda l’ombelico e si avvia alle elezioni con un’altra legge elettorale.
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L’autunno del 2016 somiglierà – da tanti punti di vista – a quello del 2011. Pertanto sarà bene ricorrere alle medesime terapie che furono adottate in quel frangente: affidare la guida del Paese ad un Governo di alto profilo tecnico (possibilmente migliore di quello del 2011), diretto da una personalità come Mario Monti, il quale non solo sarebbe in grado di confrontarsi alla pari con gli altri leader europei ed ottenere la fiducia dei mercati, ma potrebbe anche contribuire alla costruzione comune di una nuova visione dell’Unione europea senza lasciarsi impressionare dalle tensioni presenti nelle opinioni pubbliche.
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Si chiama Cornovaglia la penisola, sotto il Galles, che dalla Manica si spinge a sud-ovest. Nel referendum del 23 giugno una netta maggioranza di voti è andata al ‘’leave’’. Il giorno dopo le Autorità si sono ricordate che quel territorio riceveva – come area depressa – un sostanzioso contributo da parte della Unione europea. Naturalmente hanno detto subito che non intendono rinunciarvi.
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Elezioni: ‘’La pioggia in Spagna bagna la campagna’’.
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Il Pci, morto alla Bolognina, è risorto a San Lazzaro di Savena. Almeno Livorno nel 1921 era un capoluogo di provincia.
