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Cosa è successo (forse) a Bologna

“Le mie prigioni’’ di Silvio Pellico fu il libro che “recò più danno all’Austria che una battaglia perduta o cento mazziniani frenetici”. Più o meno lo stesso danno che il saggio ‘’La casta’’ di Sergio Rizzo e Gianantonio Stella ha recato alla politica italiana.

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Dice Dante: “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse’’.

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E’ in atto un singolare rimpallo delle responsabilità per la sconfitta del Pd nelle elezioni amministrative. In periferia accusano il centro, mentre i renziani puri lasciano intendere che tutto è dipeso dal fatto che, in giro per il Paese, il gruppo dirigente del partito non si è rinnovato a sufficienza. In sostanza, le due signore “grilline’’ di Roma e Torino erano “più nuove’’ dei loro candidati. Si potrebbe, allora, fare il verso a Pietro Nenni, il quale diceva che “prima o poi arriva uno più puro che ti epura’’. Nel nostro caso: nella corsa al “nuovismo’’ purchessia, c’è sempre uno più nuovo che ti rottama.

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Ma la corsa del “nuovismo’’ termina – per tornare alle frasi storiche – in un salto nel buio.

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Saggezza popolare: chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente.

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A Bologna non ho votato nel ballottaggio. Da osservatore ormai disinteressato, visti i risultati, ho trovato conferma di una mia convinzione maturata nel tempo: per una qualsivoglia misteriosa ragione il centro destra a Bologna fa di tutto per perdere le elezioni amministrative. La vittoria di Giorgio Guazzaloca fu un caso fortuito, tanto che nel secondo mandato fece di tutto per perdere contro Sergio Cofferati, rifiutandosi persino di condurre uno straccio di campagna elettorale ed imponendo ai suoi di comportarsi nello stesso modo. Al centro destra, quest’anno, sarebbe bastato accordarsi prima sulla candidatura di Lucia Borgonzoni consentendole di condurre, così, una campagna elettorale in migliori condizioni e con maggiori prospettive. Aver “chiuso’’ su Borgonzoni all’ultimo momento (riducendo al minimo la sua capacità d’iniziativa come candidata di tutto lo schieramento)  è un’ulteriore prova che il centro destra, sotto le Due Torri, “deve” perdere, per ordine di una ‘’superiore volontà’’, peraltro condivisa anche dai suoi più importanti esponenti. A volte mi domando se non c’entri qualche “grembiulino’’.

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