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Tutti i democratici che sostengono Hillary Clinton

Ottenuta la maggioranza dei delegati necessaria a garantirsi la nomination democratica, l’ex first lady Hillary Clinton incassa l’endorsement del presidente Barack Obama e del suo vice Joe Biden e anche della senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren. E dai leader del partito democratico partono bordate contro il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump: Obama ribadisce di esserne “davvero preoccupato”. Biden lo accusa di “minacciare l’indipendenza dei giudici”, con il suo atteggiamento sulle inchieste relative alla Trump University. La Warren lo bolla come “aspirante tiranno”.

Giovedì, il presidente ha ricevuto nello Studio Ovale alla Casa Bianca il senatore del Vermont Bernie Sanders, che gli aveva chiesto un colloquio, e poi ha ufficializzato il sostegno alla Clinton: “Nessuno è meglio di lei per la presidenza degli Stati Uniti”. La prossima settimana, Obama e Hillary saranno per la prima volta insieme a un appuntamento elettorale in Wisconsin. La first lady Michelle è entusiasta della candidatura di Hillary, a sua volta “onorata” dal sostegno del presidente.

Sanders, però, non s’arrende. Nonostante Obama auspichi che i democratici siano uniti contro Trump, il senatore resta in lizza nelle primarie a Washington D.C. martedì prossimo, le ultime. Dopo l’incontro nello Studio Ovale, Sanders ringrazia Obama e Biden per essere rimasti imparziali per tutta la corsa, fin quando la Clinton non s’è garantita la nomination, e annuncia che concorderà con l’ex first lady come concentrare gli sforzi contro Trump, le cui idee in economia – dice Hillary in un’intervista – sono “sbagliate e pericolose”.

La replica del magnate dell’immobiliare all’allineamento di Obama e Biden dietro la Clinton è che “il presidente vuole un terzo mandato”, perché Hillary si pone in una linea di continuità con l’attuale amministrazione, di cui condivide molti approcci in materia interna ed estera.

Ma non ci sono solo buone notizie per la candidata democratica, che continua a essere tormentata dall’emailgate, cioè dall’uso di un account privato quand’era segretario di Stato. Secondo il Wall Street Journal, l’Fbi, che indaga sulla vicenda, per vedere se sia stata violata la sicurezza nazionale, sta valutando una serie di messaggi che hanno a che fare con attacchi Usa pianificati con i droni.

Si tratta di email che risalgono al 2011 e 2012, scambiate tra diplomatici americani a Islamabad edi loro referenti al Dipartimento di Stato a Washington. Alcune furono recapitate sull’account privato di posta elettronica della Clinton, allora segretario di Stato. Lo scambio riguardava, in particolare, l’opportunità di effettuare o meno attacchi con i droni in Pakistan da parte della Cia.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)



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