Pubblichiamo un estratto della relazione di Guido Bortoni, presidente dell’autorità per l’energia elettrica, il gas e l’acqua; la relazione integrale si può leggere qui
Con il superamento delle tutele di prezzo nei settori gas ed elettrico – ravvicinato nel tempo (nel corso del 2018, secondo il DDL concorrenza) – per i piccoli consumatori, alcuni ritengono che la domanda non reggerà il confronto negoziale con l’offerta, essendo destinata a soggiacere, pure in un ambito competitivo, alle logiche prevaricatrici dell’offerta. Questa Autorità ha sempre puntato su una capacitazione intelligente del consumatore con diverse iniziative (cfr. la Relazione Annuale 2015). Oscar Wilde affermava come «… l’intelligenza delle persone sia riconoscibile più dalle domande poste che dalle risposte date». Così è la capacitazione ideale. Le molte iniziative mirate a “porre e a farsi porre” domande da parte del consumatore con un approccio – per così dire – maieutico, né paternalistico né dottrinale, edificano quel livello di capacitazione moderna del consumatore medio che lo abilita ad agire con sufficiente consapevolezza nel mercato. Un nuovo strumento particolarmente adatto nel futuro contesto senza tutele di prezzo è volto a supportare il consumatore in maniera accresciuta nelle parti negoziali più critiche, quelle in cui il gap negoziale e informativo del cliente rispetto al venditore è maggiore.
Si tratta di una sorta di supporto “a tutele crescenti” nei diversi elementi 16 contrattuali nel mercato libero dell’energia. Vi sono aspetti contrattuali al netto delle prestazioni corrispettive (ad esempio, i tempi di pagamento delle bollette) che il “piccolo consumatore” medio potrà negoziare in condizioni di parità solo se adeguatamente assistito da clausole proposte d’ufficio, definite dall’Autorità, pur sempre modificabili nel singolo contratto (tutela soft). Vi sono, poi, ulteriori aspetti (ad esempio, gli obblighi di messa in mora e tempistica di sospensione della fornitura) di particolare complessità, che difficilmente potranno essere variati nella negoziazione senza effetti sui diritti del consumatore sottoscrittore del contratto. Complessità che provoca svantaggi nella negoziazione, soprattutto della parte più debole.
Pertanto, le clausole dovranno essere rigide, non derogabili, a tutela accresciuta del cliente finale. Tutte le offerte sul mercato libero dovranno contenere almeno le clausole non derogabili, senza penalizzare in alcun modo la creatività del mercato libero stesso. Inserendo in tali offerte anche le clausole modificabili, ma non modificate nella loro versione d’ufficio, si tenderà alla cosiddetta “offerta standard” sul mercato libero, che l’Autorità ritiene di introdurre il prima possibile nel menu di offerte di ogni operatore nell’elettricità e nel gas.
Obiettivo: la comparabilità al 100% di almeno un’offerta standard di fornitura per ciascun venditore sul mercato libero – che potremmo denominare “offerta ceteris paribus” – in concorrenza solo sul livello di prezzo. Oltre a elevare la capacità del “piccolo consumatore” medio nell’utilizzare i meccanismi del mercato libero a proprio vantaggio e a introdurre tutele crescenti per i contratti nel mercato libero, è importante che gli operatori dello stesso trasmettano quei segnali di affidabilità e di cura del cliente finale che consentano a questo di sviluppare fiducia nel mercato libero. Oggi, quei segnali non sembrano ancora così radicati. Il legislatore europeo da tempo raccomanda agli Stati membri di adoperarsi affinché – dice l’Europa nella sue direttive – vi sia un’unica modalità di acquisto dell’energia elettrica: il mercato libero, in cui agisce una pluralità di soggetti venditori in concorrenza tra loro.