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Guerriglia a Marsiglia tra ultras russi e inglesi (e spettri geopolitici)

La UEFA ha deciso di aprire un procedimento disciplinare contro l’Unione Calcio russa dopo gli incidenti che a Marsiglia hanno accompagnato l’1-1 tra Inghilterra e Russia nella prima partita delle sue rappresentative nazionali a Euro 2016, giocata sabato sera. Gli scontri, dopo giorni tensione prima del match, sono iniziati nella zona portuale nel pomeriggio di sabato (dove anche gruppi di ultras francesi avrebbero partecipato) e poi continuati nella serrata, prima e dopo la partita.

L’organo di governo del calcio europeo ritiene la Russia in qualche modo responsabile degli episodi che hanno messo la città portuale francese sotto uno stato di guerriglia per diverse ore, mentre ha fatto sapere di non aver intrapreso nessuna azione contro la federazione inglese.

L’Independent ha notizie da testimoni che rivelano l’arrivo di circa 300 hooligans russi tutti vestiti di nero, armati e organizzati per seminare il caos in un bar dove c’erano meno di venti inglesi. Uno dei filmati ripresi durante gli scontri mostra in effetti tifosi russi aggredire gli inglesi; uno di questi è in condizioni gravissime dopo essere stato colpito, probabilmente con una spranga, alla testa e rianimato sul posto dagli agenti della polizia antisommossa (è grave anche un russo).

Pare che tra i protagonisti degli attacchi ci fossero diversi elementi appartenenti agli hooligans della Lokomotiv e del CSKA di Mosca e dello Zenith di San Pietroburgo. Diverse firm russe sono note negli ambienti per i comportamenti aggressivi e fortemente politicizzati da ambienti ultranazionalisti, come nel caso di quelli del CSKA e dei Gladiators dello Spartak. A febbraio il gruppo ultras della Lokomotiv era stato protagonista di tafferugli dal sapore geopolitico per gli scontri avvenuti dopo la partita di Europa League con il Fenerbahce di Istanbul: i media statali di Mosca avevano parlato di un’aggressione premeditata da parte di Ankara, organizzata sulla scia delle tensioni conseguenti alla crisi siriana, dove i due Paesi sono tra i copofila dei pro e degli anti regime. Ma in quell’occasione a fine partita Dimitri Tarasov, centrocampista della Lokomotiv, mostrò al pubblico turco una maglia con il ritratto di Vladimir Putin e un messaggio di sostegno al presidente che richiamava il ruolo dei “little Green men”, le anonime forze speciali russe protagoniste dell’invasione in Crimea.

Il ministro dello Sport russo Vitaly Mutko (già finito nel vortice di un’inchiesta internazionale sul “doping di stato”) ha minimizzato l’accaduto incolpando il servizio d’ordine francese. Poche ore prima il ministro aveva dichiarato che andava “tutto bene” e non c’era nessuno scontro, poi, evidentemente su una linea resa insostenibile dalle immagini diffuse, ha cambiato posizione accusando però l’organizzazione degli Europei. Polemiche anche con la decisione UEFA, anche se ha poi ammesso che “ci siamo comportati in modo non corretto”, e ha aggiunto che c’erano “molte sfumature” da chiarire su quello che è successo, annunciando che i sospetti saranno chiariti anche da un’altra indagine redatta dai funzionari russi. Eventuali atti sanzionatori saranno decisi in una riunione disciplinare programmata per martedì. Alexander Shprygin, capo della All Russian Fans Union, un corpo che coordina la tifoseria nazionale e che gode del sostegno del governo russo ha detto all’Associated Press che i sostenitori russi sono stati coinvolti negli scontri, ma le immagini hanno esagerato i fatti e ha aggiunto che la ragione per cui tutto è nato “è stata che gli inglesi stavano bevendo molto e si sono comportati male”.

È una fase di tensione nei rapporti tra Russia e Unione Europea: Bruxelles a breve dovrebbe rinnovare le sanzioni economiche alzate dopo la crisi ucraina, ma diversi paesi dell’Europa occidentale attraversano una fase di ripensamento politico dell’intero piano sanzionatorio, in netta contrapposizione con la linea degli Stati Baltici e orientali. Da Mosca approfittano di queste divisioni interne all’Unione per calcare la mano sull’assenza di una politica comune in UE, utilizzando provocatoriamente anche il tema scivoloso della Brexit, le cui eventuali conseguenze sono diventate una preoccupazione globale.

I media russi hanno utilizzato gli scontri di Marsiglia anche sulla base di questa retorica: tranquilli tifosi russi attaccati da orde d’inglesi (la storia della cultura delle tifoserie calcistiche e delle derive violente inglesi è un ottimo appiglio), eroiche battaglie da “venti contro duecento” con cui i supporter russi hanno difeso la propria bandiera. Le agenzie di stampa russe hanno mostrato una fotografia di un uomo in posa, davanti a una fila di poliziotti in tenuta antisommossa, con indosso una t-shirt con disegnata la faccia di Putin, Tarasov-style.

(Foto: Dimitri Tarasov alla fine della partita a Istanbul)

 



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