Pare che gli accordi politici si possano trovare più facilmente in quelle zone franche libere dalle strategie nazionali come ad esempio lo è il Parlamento europeo. Una prova? Ieri, martedì 12 luglio, nel corso di “Growth Goal”, l’evento su crescita e riforme organizzato a Bruxelles e promosso da Formiche. Da una parte il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e dall’altra l’europarlamentare di Forza Italia Alessandra Mussolini. L’incontro è finito in congratulazioni reciproche e dopo un plateale apprezzamento da parte dell’azzurra Mussolini per il superamento del bicameralismo perfetto previsto dalla riforma costituzionale.
ORA O MAI PIÙ
Dopo l’intervento di Frans Timmermans, il numero due della Commissione europea, che ha evidenziato la necessità di mettere da parte gli egoismi nazionali per una strategia comune “che sia sempre più forte”, ha preso la parola il ministro Boschi: “Quello che dobbiamo cercare è una crescita sostenibile e inclusiva e questa non è possibile senza le riforme e quella costituzionale è solo l’inizio”. Il ministro ha ricordato alcuni numeri: “Per approvare questa legge ci sono state più di 5600 votazioni e oltre 4000 interventi in aula. Lo sforzo è stato enorme” e poi, sul bicameralismo perfetto, ha aggiunto: “Quante volte si è sfruttata la seconda camera per bloccare e non per migliorare la legge?”.
DUE VOLTI DELLA STESSA MEDAGLIA
L’azzurra Mussolini, seduta tra gli uditori, ha preso la parola: “Chiarisco: io sono contro l’Italicum ma credo che sia doveroso aprire una riflessione sul bicameralismo perfetto”. Pausa. Antonio Tajani, europarlamentare di spicco del Ppe, già commissario europeo oltre che dirigente di rilievo di Forza Italia, ascoltava: “So che questo mio intervento è del tutto inaspettato ma spero che quelli della mia parte politica la pensino come me. Per anni – ha chiosato Mussolini – i governi di centro destra si erano fatti paladini del superamento del bicameralismo perfetto. Quindi adesso cerchiamo di lavorare per smetterla con questo ping pong vergognoso. So che adesso avrò bisogno di una scorta per quello che ho detto – ha concluso Mussolini – ma io la penso così”.
Il ministro Boschi ha risposto affermando che “l’intervento dell’onorevole Mussolini ha riportato alla realtà” perché “è necessario pensare alla qualità delle leggi non alla quantità”. Infine, rivolgendosi al vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Tajani, il ministro ha detto: “È meglio che prepariate un corridoio diplomatico per far uscire dal Parlamento l’onorevole Mussolini”, e così, tra le risa generali, il dibattito si è concluso e le due protagoniste si sono incontrate fuori la sala. Stretta di mano, Boschi ha ringraziato per l’intervento, Mussolini si è detta soddisfatta dell’incontro e, allontanandosi, ha sibilato: “È stata brava”.
IL VOTO DI MUSSOLINI AL REFERENDUM
A Formiche.net Alessandra Mussolini ha aggiunto: “La riforma è una cosa e la possibilità di cambiare il bicameralismo perfetto è un’altra”. E come ci si può arrivare? “Non lo so, ma si può lavorare meglio. Avendo vissuto le difficoltà che bloccano le leggi dico che dobbiamo fare di più. Questo – ha continuato l’europarlamentare – non è un referendum pro o contro Renzi, la personalizzazione è stata un errore enorme”. E sulla scelta di voto al referendum, dice: “Non so come voterò, ma scindiamo le cose”.