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Ecco come Isis punta a funestare i Giochi olimpici di Rio de Janeiro

Lo Stato islamico si prepara a colpire in Brasile. Da più di un mese i centri di monitoraggio delle cellule jihadiste, tra cui Site, intercettano messaggi in lingua portoghese: un flusso di comunicazioni, inedite fino ad ora, che suggerisce l’organizzazione di attacchi terroristici durante i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

CHI SONO I SOSPETTATI IN BRASILE

Il ministro della Giustizia brasiliano, Alexandre Moraes, ha confermato ieri l’arresto di 10 uomini, sospettati per terrorismo. Si tratta di cittadini brasiliani, di diverse regioni, molto giovani e convertiti da poco all’Islam. Uno di loro minorenne. Il leader del gruppo è di Paraná; altri sospettati sono ricercati. Non potendo radicalizzarsi in moschea, gli uomini arrestati hanno cercato gruppi jihadisti in rete. Sono accusati di svolgere “preparativi chiari per un compiere attacco terrorista”.

LEGAMI CON L’ISIS

Il ministro Moraes sostiene che si tratta di una cellula amateur, priva di base organizzativa, ma che è in contatto con lo Stato islamico. I presunti terroristi brasiliani, che hanno giurato fedeltà all’Isis via internet, si addestravano a usare armi e a praticare arti marziali. Inoltre, scambiavano messaggi su Whatsapp e Telegram, celebrando le stragi di Orlando e Nizza, e incitando all’odio religioso. Uno di loro era in trattative per l’acquisto di un fucile AK-47 in Paraguay. Non è ancora stato confermato se la decisione di bloccare WhatsApp nel Paese sudamericano costituisca una misura atta a garantire la sicurezza in vista delle Olimpiadi.

LE COMUNICAZIONI IN PORTOGHESE

Secondo il sito di monitoraggio Site, un militante dell’Isis, chiamato Ansar al-Khilafah Brazil, ha dichiarato sostegno all’organizzazione su Telegram e lanciato un appello per promuovere la propaganda jihadista in inglese e portoghese. Anche Ismail Abdul Jabbar ha inviato messaggi in portoghese su Telegram, traducendo il discorso di un portavoce di Isis. “Il 17 luglio – si legge su Site – Ansar al-Khilafah Brazil pubblicò un messaggio in portoghese segnalando l’efficacia dell’addestramento di poliziotti brasiliani da parte dalle forze di sicurezza francesi”.

L’ACCADEMICO DEPORTATO

La scorsa settimana un professore franco-algerino, chiamato Adlene Hicheur, ricercatore invitato dall’istituto di Fisica dell’Università Federale di Rio de Janeiro (UFRJ), è stato deportato dal Brasile su decisione del ministero della Giustizia brasiliano. Hicheur era stato condannato in Francia, nel 2009, per avere scambiato messaggi con persone coinvolte in atti terroristici.

L’APPELLO DI AL QAEDA

Ma non solo Isis minaccia i Giochi Olimpici. Anche al-Quaeda sta usando i social network per invitare i suoi sostenitori a compiere attacchi a Rio, durante le Olimpiadi. La strategia di propaganda è diretta ai cosiddetti “lupi solitari”. I terroristi hanno esortato a colpire atleti americani, inglesi, francesi ma soprattutto israeliani.

ATLETI ISRAELIANI NEL MIRINO

Il sito Desk Estero ha riportato alcuni dei messaggi inviati dai jihadisti di Al Qaeda: “Un piccolo attacco con coltelli contro gli americani. Attaccare atleti israeliani in questi eventi ha un forte impatto mediatico rispetto ad attacchi in qualsiasi altro momento. Sha Allah […] La tua possibilità di partecipare alla jihad globale è qui! La possibilità di essere un martire è ora!”.

UN APPALTO “LAST MINUTE” PER LA SICUREZZA

In un articolo pubblicato dal Wall Street Journal il 18 luglio, il giornalista Will Connors svela l’operazione “last minute” del governo brasiliano per garantire la sicurezza durante i giochi limpici: “Il contratto per scegliere e arruolare migliaia di guardie di sicurezza per i Giochi olimpici che inizieranno il 5 agosto è stato assegnato soltanto due settimane fa a una piccola impresa, il che aumenta le preoccupazioni su possibili attacchi terroristici durante le Olimpiadi”. Recentemente, il governo di Brasilia ha deciso di stanziare circa 884 milioni di dollari in un fondo di emergenza per coprire altre spese dell’evento.

LA SFIDA DI ARTEL

Secondo i documenti svelati dal Wall Street Journal, e confermati dal ministero degli Interni brasiliano, il governo ha aspettato fino al 1° luglio per decidere chi sarebbe stato responsabile del piano di difesa e sicurezza. Una concessione per 5,3 milioni di dollari vinta da Artel, una piccola impresa che non fa parte dell’industria della sicurezza in Brasile. “Artel dovrà contrattare e addestrare circa 6.000 candidati a guardia di sicurezza in cinque settimane”, ha scritto il quotidiano americano. La società non ha esperienza in grande eventi.

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