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Chi ha pasticciato con la legge sugli appalti?

Il tragico incidente della Puglia ha sollevato una questione cruciale su cui indaga la magistratura, intenzionata – sembra – ad arrivare molto in alto nella ricerca delle responsabilità, dal momento che non può accontentarsi di un banale errore umano. Perché in Italia non si eseguono lavori pubblici (nel caso pugliese il raddoppio di una linea ferroviaria) nonostante che siano finanziati da tempo?  Abbiamo già avuto occasione di esprimere delle opinioni in proposito. Ad avviso di chi scrive, nel Bel Paese, esiste una presunzione assoluta di corruzione a carico di tutte le opere pubbliche. Il che porta, in primo luogo, a fare delle leggi assurde e inapplicabili, vero e proprio tormentone per le imprese del settore. Ecco un esempio illuminante. Quando fu approvata, venne battuta la grancassa in onore della nuova legge sugli appalti che avrebbe dovuto ‘’tagliare le unghie’’ al malaffare. Bene. Il Governo è stato costretto, nel breve volger di un trimestre, a pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale un avviso pieno zeppo di rettifiche, le quali, come riporta la Redazione Lavori pubblici.it:

– contengono circa 170 modifiche su un testo composto da 220 articoli;

– modificano circa 100 articoli su 220 (il 44% dell’articolato);

– riguardano riferimenti errati ad altre leggi, contenuti nel testo precedente.

Ciò significa che per quasi 3 mesi gli operatori hanno avuto a che fare con un codice difficilmente leggibile, con conseguenze operative facilmente immaginabili. ‘’Ci chiediamo, e vi chiediamo  – conclude la Redazione – se questo è il modo di legiferare e perché il testo originario sia stato predisposto dal Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri espropriando il Ministero delle Infrastrutture della responsabilità e competenza della predisposizione di una legge che riguarda le infrastrutture ed i trasporti’’.

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Il ‘giglio magico’’ ha colpito ancora. Alla faccia della certezza del diritto.

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Se fosse possibile applicare una proporzione matematica ai titolari della politica estera, potremmo formularla così:

Federica Mogherini : UE = Boris Johnson  : UK = Paolo Gentiloni : It

Il risultato sarebbe sempre lo stesso.

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Da tempo non si hanno più notizie della ‘Coalizione sociale’’ fondata da Maurizio Landini. Pare che abbia persino cambiato nome, anche se l’acronimo resta CS. Il fatto che la S adesso sta per ‘’scomparsa’’.

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