L’editoriale di “Fabbrica Società”, il giornale della Uilm, che sarà on line lunedì 11 luglio
In attesa di buone nuove sul contratto dei metalmeccanici val la pena di riflettere sul tema della crescita, perché più volte abbiamo ricordato come fare il contratto significhi dare un contributo alla ripresa nel Paese.
LA CRESCITA SECONDO L’ISTAT
A onor del vero la nota mensile dell’Istat ci spiega che prosegue la fase di crescita moderata dell’economia italiana sostenuta dal miglioramento dei ritmi produttivi dell’attività manifatturiera e dai primi segnali di ripresa delle costruzioni, in presenza di un recupero della redditività delle imprese e di un aumento dell’occupazione. Il medesimo documento, però, ricorda anche il rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine.
L’INNOVAZIONE SECONDO BOCCIA
La commissione Attività produttive della Camera dei deputati ha elaborato un’indagine conoscitiva su Industria 4.0 in cui emerge che il Paese deve recuperare un forte ritardo digitale per puntare alla crescita. “L’innovazione non è solo ricerca e sviluppo – ha sottolineato a questo riguardo Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria – ma è organizzazione, tecnologia, eccellenza in ogni funzione aziendale. Saper fare il prodotto è solo la precondizione per entrare in partita”.
IL PIANO D’INVESTIMENTO DI CALENDA
Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico non ha dubbi: “Ci stiamo orientando – ha detto – verso un grande piano di investimento su Industria 4.0 in finanziaria”. Un piano che sarà coordinato da una Cabina di regia, gestita in un primo momento tra governo e imprese, e che solo in un secondo tempo vedrà l’apporto delle regioni.
L’IDEA DEL FUTURO DI ROSS
“Bisogna ascoltare il parere degli imprenditori digitali italiani” – consiglia Alec Ross, esperto di tecnologia, nel Nostro futuro, edito da Feltrinelli – “hanno vissuto le difficoltà che comporta avviare e far crescere un business da era dell’informatica in Italia e conoscono meglio di chiunque altro le trasformazioni di cui c’è bisogno se si vuole che l’Italia sia protagonista della prossima ondata di innovazione”.
FRANZINI E PIANTA SULLE DISUGUAGLIANZE
Ma per farlo occorre soprattutto ridurre le barriere culturali e occupazionali che ancora ci sono. “I motori delle differenze – scrivono gli economisti Maurizio Franzini e Mario Pianta in “Disuguaglianze”, edito da Laterza –sono il potere del capitale sul lavoro, l’ascesa di un ‘capitalismo oligarchico’, l’individualizzazione delle condizioni economiche, l’arretramento della politica”.
DIAMANTI E LA RIPRESA DELLA CRISI
Ilvo Diamanti, docente di Scienza politica e di Comunicazione politica nell’ateneo di Urbino, avverte che, data la situazione, gli italiani faticano a credere nella ripresa: “E continueremo, come prima” – scrive in “Password”, edito da Feltrinelli – a non consumare, a non spendere. A non investire. I nostri soldi: meglio tenerli in casa che depositarli in banca. Così, senza consumare, spendere, investire:noi conquisteremo la ripresa. Della crisi”.
NAPOLITANO E LA “GOVERNANCE” ECONOMICA
Ma dalla crisi se ne può uscire solo nell’ottica europea. “Mettere pienamente in atto” – ribadisce il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano in “Europa,Politica e Passione” edito da Feltrinelli – forme di unione più stretta, facendo leva sull’Eurozona: Unione bancaria, in tutti i suoi aspetti; attribuzione all’Unione di ‘fiscal capacity’; Fondo europeo per la disoccupazione; visione integrata della politica europea affidata ad un sistema limpido e impegnativo di ‘governance’ economica”.
E i metalmeccanici? Convinti sempre di più,nonostante agosto sia alle porte, che fare il contratto servirà ad uscire dalla crisi.