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Cosa chiede il Coordinamento Free al governo sulla strategia energetica nazionale

Una strategia energetica nazionale che vada oltre l’orizzonte temporale fissato dal governo al 2020. Da sostenere e finanziare grazie al coinvolgimento di grandi soggetti istituzionali quali la Cassa Depositi e Prestiti. Questa la proposta arrivata ieri dal Coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica), l’insegna per sostenibilità energetica sotto il cui cappello figurano alcune delle associazioni di rinnovabili più importanti d’Italia, e che a settembre presenterà un documento articolato con specifiche proposte in materia di lotta all’inquinamento. Obiettivo: allungare sensibilmente il respiro della politica nazionale, per essere certi di centrare i target di riduzione delle emissioni fissati dall’Ue per il 2030.

COSA SI LEGGE NEL DOCUMENTO

“Dopo l’Accordo di Parigi sul clima è assolutamente indispensabile aggiornare e rivedere le politiche energetiche italiane. Le misure di promozione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica per il quadriennio 2017-20 vanno definite nel quadro di indirizzi strategici, coerenti con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea e con la Disciplina in materia di aiuti di Stato che stabilisce limiti alla definizione degli incentivi”. E’ quanto è scritto nella premessa del documento che ieri è stato presentato a Roma dal Coordinamento Free relativo a “Spunti per una nuova Strategia energetica nazionale 2030-2050”.

IL RUOLO DELLA CDP

Il primo step è stato indicato dal presidente dell’Enea, Federico Testa (nella foto), che ha proposto un diretto coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti. L’idea sarebbe quella di costituire un apposito fondo, eventualmente partecipato anche da soggetti bancari, per erogare prestiti per finanziare l’efficienza energetica. Dalle riconversioni alle ristrutturazioni edilizie, il tutto finanziato fino al 90% del valore dell’investimento che, secondo i calcoli del Free, dovrebbe portare a riduzioni dei consumi energetici tra il 60 e l’80%.

RINNOVABILI AL 60% ENTRO IL 2030

L’altra grande questione, oltre all’ottenimento di finanziamenti, è la necessità di aumentare la quota di energia rinnovabile. Il suggerimento arrivato dal Coordinamento, presieduto da Gianni Silvestrini, che a settembre dovrebbe presentare un documento comune con Assoelettrica, è di arrivare almeno al 50% di energia pulita entro il 2030, se non al 60% in caso l’attuale target Ue 2030 in materia di elettricità verde, fissato al 27%, dovesse essere rivisto al 30%.

PIU’ FORESTE CONTRO L’INQUINAMENTO

Altra indicazione all’indirizzo del Governo prevede una migliore gestione dei polmoni verdi in Italia. Free ha fatto notare come oggi boschi e foreste coprono il 34% del territorio nazionale e come negli ultimi 50 anni abbiano raggiunto gli 11 milioni di ettari. Ma sono tutte molto poco curate, con evidenti ripercussioni in chiave lotta all’inquinamento. “Le foreste sottoposte ad una corretta gestione presentano una capacità di assorbimento di Co2 nettamente superiore a quelle abbandonate a se stesse”, hanno spiegato dal Coordinamento.

AUTO SEMPRE PIU’ GREEN

Sul tema mobilità elettrica, altro punto importante per una nuova Strategia energetica nazionale, Free chiede al governo di stimolare una rapida diffusione della mobilità elettrica in grado di consentire al nostro paese di raggiungere fra 10 anni i livelli di vendita che si riscontrano oggi dalla Norvegia (30% del mercato) e fra 15 anni una quota del venduto pari al 60% del totale. Attualmente oltre il 70% delle auto vendute in Italia sono importate, una e percentuale destinata a salire con il successo della mobilità elettrica.


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