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Cosa (non) fanno in Italia Edison e Rockhopper

L’esplorazione degli idrocarburi in Italia ha registrato tre segni meno. Secondo l’ultimo bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse del ministero dello Sviluppo economico datato 30 giugno, sono due le istanze di rinuncia per permessi di ricerca e una per l’attività di sviluppo e produzione (coltivazione) di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi. Tutte relative ad attività svolte sulla terraferma. A presentarle sono state rispettivamente Edison e Rockhopper Italia. Ecco in cosa hanno deciso di disinvestire le due società.

A COSA RINUNCIA EDISON

Il 6 giugno scorso Edison ha chiesto con istanza al Ministero dello sviluppo economico di rinunciare al permesso di ricerca on shore di cui la società è titolare dal 2005 nella provincia di Parma, denominato “Pannocchia” e al permesso di ricerca relativo alle provincie di Bologna e Modena, convenzionalmente denominato “Zappolino”, conferito ad Edison il 28/09/2010.

Nel settore degli idrocarburi, Edison è presente in Italia e all’estero con attività di esplorazione, produzione e importazione, distribuzione e vendita sia di gas che di greggio attraverso 126 concessioni e permessi. Nel dettaglio sono 60 in Italia e 66 all’estero. (vedi qui la lista completa)

I PERMESSI SULLA TERRAFERMA

In totale sono 80 i permessi di ricerca in terraferma rilasciati in Italia. Tali titoli esclusivi consentono di effettuare indagini geofisiche e perforazione del pozzo esplorativo per l’individuazione di un eventuale giacimento di idrocarburi. La maggior parte di essi, ben 30, riguardano l’Emilia Romagna.

L’ISTANZA DI ROCKHOPPER ITALIA

Dopo circa 24 anni Rockhopper Italia dice addio alla concessione di Monteverdese: “Con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 10 giugno 2016, prot. n. 16082, la Società Rockhopper Italia S.p.A., rappresentante unico della concessione di coltivazione ubicata nella provincia di Matera, convenzionalmente denominata ‘Monte Verdese’, ha chiesto la rinuncia alla concessione stessa”, si legge sul documento ufficiale del Ministero dello Sviluppo economico.

Rockhopper Italia SpA, società del Gruppo Rockhopper Exploration Plc, attiva nell’esplorazione e nella produzione di idrocarburi liquidi e gassosi sul territorio italiano e, attraverso le consociate Malta Oil Pty Ltd e Melita Exploration Company Ltd, nell’area del Mediterraneo, è titolare in Italia di due permessi di ricerca in terraferma, due in mare, 6 titoli per concessione di coltivazione in terraferma e due per la coltivazione nel sottofondo marino.

LE CONCESSIONI RILASCIATE IN ITALIA

Sono 119 le concessioni di coltivazione (vedi l’elenco completo) in terraferma rilasciate in Italia, e consistono in titoli esclusivi che consentono le attività sviluppo e produzione di un giacimento di idrocarburi liquidi e gassosi. Anche in questo caso, la maggiore concentrazione, 36 di esse, si trova in Emilia Romagna, seguono la Basilicata ( 20), le Marche (19 ), la Lombardia (17 ) e la Puglia (14).  Le concessioni di coltivazione nel sottofondo marino sono invece in tutto 69.

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