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Jill Morris, chi è e che cosa pensa il nuovo ambasciatore britannico in Italia

Jill Morris ha preso ieri servizio a Roma in veste di ambasciatore britannico in Italia e San Marino al posto di Christopher Prentice. Prima donna a ricoprire questo ruolo per il Regno Unito, Morris era stata nominata il primo dicembre del 2015.

LA CARRIERA DI MORRIS

Diplomatica dal 1999, Morris ha ricoperto incarichi all’ambasciata inglese a Nicosia, a Bruxelles e alla rappresentanza di Londra dell’Unione Europea. Dal 2012 è stata, infatti, direttrice del Dipartimento Affari Europei del Foreign and Commonwealth Office.

IL VIDEO 

Al suo arrivo ufficiale ieri all’ambasciata Morris ha registrato un breve video di presentazione. “Tra il Regno unito e l’Italia esiste da sempre una relazione speciale“, spiega l’ambasciatrice. Rapporto rafforzato “dalle centinaia di migliaia di cittadini italiani che hanno scelto di vivere, lavorare e studiare nel Regno Unito“. La collaborazione – aggiunge ancora – proseguirà e si svilupperà ulteriormente, a partire da alcuni elementi fondamentali: la politica, l’economia, le relazioni commerciali e culturali.

LE RELAZIONI TRA ITALIA E REGNO UNITO

A tal proposito, la Gran Bretagna – evidenzia Morris – rimarrà al fianco dell’Italia anche nell’affrontare alcune delle questioni oggi più gravi e spinose. Da questo punto di vista il nuovo ambasciatore britannico nel nostro Paese cita “la crisi dei migranti nel Mediterraneo“, “la lotta al terrorismo“, “la difesa” e “la sicurezza“. Una rapporto che anche su questi punti cosi delicati – afferma Morris – andrà avanti “con spirito di collaborazione e amicizia“.

IL REGNO UNITO E LA BREXIT

Nel video Morris è intervenuta anche sul tema oggi più sentito e dibattuto: la Brexit, con tutte le conseguenze e i punti interrogativi che inevitabilmente si porta con sé. “E’ trascorso ormai un mese dal referendum britannico del 23 giugno“, osserva l’ambasciatrice, che aggiunge: “Uscire dall’Unione Europea non vuol dire uscire dall’Europa. Il Regno Unito continuerà ad essere un Paese europeo per ragioni geografiche, storiche, culturali, intellettuali e affettive“. I cambiamenti saranno inevitabile – conclude Morris – ma Europa e Gran Gretagna continueranno a condividere interessi e obiettivi “per garantire pace, sicurezza e prosperità“.

IL BUSINESS

Non poteva mancare ovviamente anche un accenno alle questioni economiche e alle temute conseguenze che in molti ipotizzano possano derivare dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. A questo proposito Morris ha dichiarato: “Il Regno Unito rimane ‘open for business’, continueremo a lavorare per creare opportunità per aziende e investitori“.


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