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Notaro e fotografo, le “cose” di Maria Emanuela Vesci

“Il notaro Maria Emanuela Vesci (MEV) ha il piacere di comunicare che si terrà una mostra delle sue bislacche fotografie”: è l’ironico incipit di una mostra in realtà serissima, dal titolo “…E la cosa disse guardami”, in corso fino al 24 luglio a Roma, nel cortile bramantesco di Palazzo Doria Pamphili, via del Corso 305, con orario di apertura dalle 10:00 alle 18:00.

L’autrice spiega che la fotografia “è stata una vera scoperta nella mia vita: il racconto delle cose comprensibili, il mistero di quelle incomprensibili, storie senza tempo (una foglia su un cancello) o per quali il tempo non è mai passato (il Gange a Varanasi) o si è fermato per ricordare un momento storico (l’occupazione della STASI a Berlino nel novembre 1989)”. L’esposizione raccoglie foto scattate in “mezzo mondo”, poiché Maria Emanuela Vesci è una grande viaggiatrice, e si svolge per argomenti fra loro in qualche modo logicamente collegati: Architetture, Viaggi, Berlino, Fantasia di acque, India, Strumenti di lavoro, Astratte, Casa e Studio, e infine “due Madonnine a proteggerci tutti”.

Maria Emanuela Vesci “Notaro” lo è davvero, ma anche fotografa, per quanto dica: “Tenete presente che non sono una fotografa, ma gioco con le immagini che la vita mi propone”. La mostra è allestita con l’aiuto di Ribes Sappa, Andrea Pesce Delfino, Progetto Artiser e dei Principi Gesine e Jonathan Doria Pamphilj, che hanno concesso di esporre nello splendido cortile bramantesco del Palazzo.

maria emanuela vesce_photo by Bruno Grieco
Maria Emanuela Vesci fotografata da Bruno Grieco

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