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Il tiki-taka tra Merkel e Juncker sul rinnovo di Schulz

L’Europarlamento è già in fibrillazione per il rinnovo delle cariche previsto per gennaio 2017. Mentre la Commissione europea viene nominata per 5 anni, il Parlamento europeo viene anch’esso eletto per 5 anni, ma dopo 2 anni e mezzo vengono rieletti il Presidente, i Vice Presidenti, i Questori, i Presidenti di Commissione, insomma si assiste a un vero e proprio “rechuffle”. Alcuni osservatori però commentano che da quando siamo entrati “nell’era della colonizzazione tedesca” il Presidente del Parlamento europeo per un motivo o per un altro è sempre tedesco o simpatico ai tedeschi.

L’incredibile è già avvenuto nel 2014 quando il tedesco Martin Schulz è stato eletto per il secondo mandato Presidente del Parlamento europeo (lo era già stato nei due anni e mezzo precedenti). Voci di corridoio dicono che la Cancelliera Merkel, pur di non ritrovarselo nei piedi in Germania o membro della Commissione europea, ha preferito il male minore e cioè con l’appoggio del PPE lo ha fatto rieleggere Presidente dell’Europarlamento (nessun Presidente era mai stato candidato una seconda volta).

Venerdì scorso alcuni giornali tedeschi hanno diffuso la notizia che il Presidente della Commissione europea Juncker vorrebbe il rinnovo di Schulz come Presidente per la terza volta. Nei corridoi di Bruxelles alcuni eurocrati gridano allo scandalo perché già in questi ultimi anni tutti i germanofili di nascita o acquisiti sono stati messi in svariati posti di comando, ma con la riconferma di Schulz si sancirebbe il definitivo dominio tedesco.

Inoltre alle cariche già in possesso dei tedeschi nei prossimi mesi si aggiungerà una nuova casella e cioè il segretario generale aggiunto dell’Europarlamento (posizione finora occupata da una italiana di successo, Francesca Ratti, che andrà in pensione), che sarà tedesco e si aggiungerà al segretario generale già in carica sempre tedesco. Nel frattempo l’Italia perde posizioni e non riesce a far valere il suo status di Paese fondatore, visto che non abbiamo un Presidente italiano dal 1979 (l’ultimo è stato Emilio Colombo 1977/1979).



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