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Scontro fra treni in Puglia, tutti i dettagli su cosa è successo

Ventisette morti, 50 feriti. E’ questo al momento il bilancio dello scontro fra due treni nel Barese, in Puglia.

LA SOCIETA’ IN QUESTIONE

Lo scontro fra due treni in Puglia è avvenuto su una tratta delle Ferrovie del Nord Barese che fanno capo alla Ferrotramviaria spa, azienda con capitale interamente privato costituita nel 1937 dal conte Ugo Pasquini, che nello stesso anno acquisì dalla Société des Chemins de Fer Economiques di Bruxelles, la tramvia Bari-Barletta continuandone la gestione, che lavora con una concessione rilasciata dalla Regione Puglia governata da Michele Emiliano.

LE PAROLE DELL’ESPERTA

“La nostra ipotesi è che sulla tratta dell’incidente fra treni in Puglia mancassero i sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria, ma ci fosse solo il sistema di segnalazione telefonico”, ha detto Stefania Gnesi, ricercatrice dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’informazione del Cnr: “Il 98% delle linee delle Ferrovie dello Stato è ormai a controllo automatico e si sta lavorando per una copertura ancora maggiore, sulle linee secondarie in gestione ai privati privati però non ho dati”, ha aggiunto la ricercatrice a Repubblica tv.

LA RICOSTRUZIONE DI REPUBBLICA

Scrive Repubblica: “A spiegare quello che è accaduto è uno dei protagonisti, suo malgrado, di questa storia. Un ferroviere in divisa che apre la porta del capostazione alla fermata di Corato nel primo pomeriggio, mentre i passeggeri scesi da un pullman salgono su una vettura in direzione Bari. «Questa tratta è su binario unico». Che significa? «Due treni nello stesso momento non possono passare, non si possono incrociare». Tra la stazione di Andria e quella di Corato ci sono 17 chilometri e dieci minuti esatti di viaggio. «Nel momento in cui un treno parte da qui io do comunicazione al collega di Andria che tiene il treno fermo in stazione e gli dà il via libera per partire soltanto quando la vettura è arrivata». Si chiama “punto di scambio”. «Queste comunicazioni avvengono attraverso questa macchina», continua, indicando una strumentazione che avrà almeno quarant’anni di vita con dei pulsanti colorati e una vecchia stampante. «Comunichiamo tra noi via fonogrammi ». Quelli che contenevano il report della mattinata li ha sequestrati da poco la Polfer. «Quando avviene lo scambio, quando cioè i treni si incrociano, noi facciamo scattare il verde e con la paletta diamo il segnale al treno di partire ». Il sistema si chiama “blocco telefonico”. Le comunicazioni passano via telefono e il segnale arriva dalla paletta“.

LE POLEMICHE SUL RADDOPPIO

La tragedia nel tratto di binario unico ha scatenato polemiche sul piano finanziato dall’Unione europea il 27 aprile 2012: il Grande progetto di adeguamento ferroviario dell’area metropolitana del Nord barese includeva fra gli interventi anche il raddoppio del binario sul quale si è verificato l’incidente. Nel 2013 erano stati effettuati gli espropri dei terreni, mentre nelle scorse settimane era stato prorogato il termine per la presentazione delle offerte relative alla gara di appalto per la progettazione e l’esecuzione dei lavori per il raddoppio della tratta Corato-Andria. Il progetto per il raddoppio risale addirittura al 2007. L’opera prevede interventi infrastrutturali e tecnologici per modernizzare e migliorare l’accessibilità della tratta ferroviaria Bari-Barletta, incluso il collegamento tra il centro di Bari e l’aeroporto Karol Wojtyla di Palese: fra gli altri, la soppressione di 22 passaggi a livello, la realizzazione di 19 chilometri di ferrovia ristrutturati (di cui 15,137 di raddoppio della linea), due nuove stazioni, tre ammodernamenti di stazioni esistenti e 3,690 chilometri di linea interrata.

I TEMPI E GLI INTOPPI

Era stato necessario attendere un altro anno, il 2013, perché fosse completato l’iter dell’esproprio dei terreni. E ancora, altri tre anni sono andati persi nei percorsi della burocrazia: si arriva al 16 giugno scorso, quando la Ferrotramviaria ha comunicato una proroga (al 19 luglio 2016) per la scadenza della presentazione delle domande di partecipazione alla gara, inizialmente prevista per il 1° luglio. L’appalto ha come oggetto  la progettazione e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione del raddoppio nella tratta in cui si sono scontrati frontalmente i due convogli. Tempi sempre più dilatati dalla burocrazia, dunque, che hanno portato alla tragedia.



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