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Chi è il terrorista con l’ascia sul treno in Germania

Un nuovo episodio di terrorismo sotto il segno di “Allah” sconvolge questa volta la Germania. Un adolescente afgano, rifugiato a Wurzburgo, al sud del Paese, ha colpito con un’ascia quattro persone su un treno nella tratta Treuchtlingen-Wurzburgo. Per il ministro degli Interni di Baviera Joachim Herrmann, “è molto probabile che si tratti di un attentato islamista”. Una dichiarazione simile a quella fornita dalle autorità dopo l’aggressione su un treno regionale al sud del Paese da parte di un uomo di 27 anni con un coltello che rivendicò l’attacco islamico.

L’URLO “ALLAHU AKBAR”

L’aggressore aveva 17 anni, è nato in Afghanistan, ed è stato identificato come richiedente asilo. Dopo avere ferito quattro persone, è stato abbattuto dalla polizia mentre scappava dal treno. L’emittente della tv pubblica ARD sostiene che il giovane era da solo in Germania, senza famiglia. Sul sito del quotidiano tedesco Bild si legge che al momento dell’attacco il ragazzo ha urlato nella carrozza “Allahu Akbar (Allah è grande). Lo Stato Islamico ha confermato che si tratta di un “soldato” dell’organizzazione. Il ragazzo, il giorno prima dell’attacco, aveva registrato un video minacciando l’Occidente: “Vi combatterò fino a quando il sangue mi scorrerà nelle vene”.

DOCUMENTI IN PASHTO

Il giovane non parlava tedesco ed era stato accolto da una famiglia nella città di Ochsenfurt. Nella camera da letto è stata trovata una bandiera dello Stato Islamico dipinta a mano. È stato identificato anche un documento scritto in “pashto”, una delle lingue usate in Afghanistan. C’era anche una lettera di addio per il padre.

CASO DI AUTO-RADICALIZZAZIONE

Secondo il ministro, si tratta di un caso di “auto-radicalizzazione”, che è sfuggito alle autorità di immigrazione. Non era nella lista dei terroristi camuffati da rifugiati in Europa. Se il movente jihadista dovesse essere confermato, molto probabilmente si riaccenderebbe il dibattito sulla politica di apertura ai rifugiati del governo di Angela Merkel.


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