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Vi racconto l’odissea mediatica di Stefano Graziano

STEFANO GRAZIANO

“Cade l’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa formulata nei confronti del consigliere regionale della Campania e ex presidente del Pd campano Stefano Graziano. La Dda di Napoli ha stralciato la posizione di Graziano dal fascicolo principale ed ha inviato gli atti alla procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per la sola ipotesi di voto di scambio (non aggravato dalla finalità camorristica)’’. Così l’ANSA dello scorso 25 luglio. Vorrei essere, per un momento, nei panni di un qualsiasi direttore di un grande quotidiano che trattò, con titoli a tutta pagina, la notizia di un’indagine infamante per un esponente politico, mentre si è limitato a passare il comunicato dell’agenzia quando quelle accuse (almeno le più gravi) sono state giudicate infondate dalla Dda di Napoli.

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Il prossimo 2 agosto, nello stesso giorno del 36° anniversario della Strage nella Stazione centrale di Bologna, entrerà in vigore il reato di depistaggio. Lo ha ricordato in un’intervista l’on. Paolo Bolognesi del Pd e presidente dell’Associazione dei famigliari delle vittime. C’è da augurarsi, allora, che finalmente vengano perseguiti quanti, in tutti questi anni, hanno rifiutato con ostinazione di dare credito alla pista dell’estremismo palestinese (riproposta di recente in un libro dell’ex magistrato Rosario Priore, colui che condusse l’inchiesta sulla vicenda di Ustica), nonostante che, nelle ore precedenti la strage del 2 agosto, fosse in città (circostanza provata) un noto terrorista internazionale, ‘’bombarolo’’ e legato a quegli ambienti.

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Se fossi un elettore americano voterei certamente per Hillary Clinton. Ma intorno a Donald Trump sento ribollire quello stesso  ‘’brodo di coltura’’ del ‘’politicamente corretto’’ che accompagnò (con un mix di derisione e di disprezzo) la candidatura di Ronald Reagan. ‘‘E’ incredibile – si diceva –  che un attore, per di più non protagonista, voglia fare il presidente?’’. Gli americani gli credettero per ben due volte. E Reagan si rivelò un grande presidente, che contribuì a cambiare il corso della storia.

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Se la leadership di Stefano Parisi si consolida in Forza Italia varrà la pena tornare ad occuparsi di politica.

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