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Vi svelo due numeretti freschi sui permessi per i dipendenti pubblici e privati

Tito Boeri articolo 18

La legge n.104/1992 (e successive modificazioni) è ritenuta un caposaldo del “welfare all’italiana’’, in quanto concede permessi retribuiti ai lavoratori dipendenti pubblici e privati per poter prestare assistenza a familiari disabili. Il fatto che nei due grandi settori del mondo del lavoro di questo diritto si fa un uso diverso. Secondo il XV Rapporto annuale dell’Inps (per il 2015) “i beneficiari dei permessi retribuiti nel settore privato erano circa 450mila con un costo per l’Inps di 1,3 miliardi. Nel settore pubblico – prosegue il documento – si può stimare che i permessi retribuiti per assistere le persone in disabilità grave siano fruiti da circa 440mila soggetti e quindi molto più diffusi in termini relativi (stimiamo – aggiunge il Rapporto – che il numero medio procapite annuo di giorni di permesso ex l.104/1992 e dlgs 151/2011, fruiti nel settore pubblico sia quattro volte superiore a quello fruito nel settore privato: fino a 6 giorni nel pubblico contro 1,5 nel privato) con un costo stimabile in oltre un miliardo di euro ai quali si aggiungono altri 600 milioni circa se si includono anche i congedi straordinari usufruiti sulla base del dlgs n.151/2001. Pertanto la stima dell’onere complessivo assorbito dalla fruizione dei permessi lavorativi (pubblico + privato) è di 3,1 miliardi di euro per l’anno 2015’’. ‘’Una somma di tutto rispetto’’: è l’amara conclusione. Si noti che, diversamente dal settore privato, l’utilizzo dei permessi da parte di dipendenti pubblici si riflette in un onere per la pubblica amministrazione in termini di prestazioni lavorative non rese ma retribuite.

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“Il buio oltre la siepe’’ (titolo originale: ‘’Uccidere un usignolo’’) è un romanzo scritto da Harper Lee nel 1960 a cui fu assegnato, nello stesso anno, il prestigioso Premio Pulitzer. Dal romanzo, nel 1962, fu tratto un film, arrivato in Italia l’anno dopo. Il protagonista – Atticus Finch – è un avvocato bianco (interpretato da Gregory Peck) che, in una città segregazionista del profondo Sud degli USA, difende un nero accusato di aver stuprato ed ucciso una giovane bianca. Nel corso del processo emerge con evidenza che l’imputato è innocente ma viene condannato ugualmente perché è ‘’politicamente corretto’’ farlo. Chissà se quel balordo di Fermo (che, in una rissa, ha provocato la morte del nigeriano Emmanuel) troverà un Atticus, magari nero, disposto a difenderlo nonostante che nei suoi confronti sia ‘’politicamente corretto’’ un giudizio comunque di condanna?

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14 luglio 1789 – 14 luglio 2016. Purtroppo non ci sono più Bastiglie da ‘’prendere’’. Al massimo ne resta qualcuna, assediata, da difendere.

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