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Che cosa unisce Trump e Farage

C’è da scommetterci che non finirà come con Matteo Salvini, che prima lo incontra e poi non se ne ricorda. Questa volta, Donald Trump ha proprio voluto accanto, sul palco di un comizio a Jackson, Mississippi, Nigel Farage, il leader britannico del movimento pro-Brexit.

Farage, che dopo il successo del referendum del 23 giugno ha lasciato la guida dello Ukip, ma è rimasto parlamentare europeo, ha detto di essere lì “per raccontare la storia della Brexit”.

L’accoppiata euro-scettica sul palco americano era stata annunciata dalla stampa britannica. Farage ha quindi “restituito il favore” a Trump che, prima del referendum sulla Brexit, s’era ripetutamente dichiarato favorevole all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.

Ancora pochi giorni or sono, Trump – sottolineando la sua sfida all’establishment negli Usa analoga a quella di Farage nel regno Unito – aveva twittato: “Presto mi chiameranno Mister Brexit”.

Secondo fonti britanniche, la presenza di Farage sul palco di Jackson non sarebbe un vero e proprio endorsement a Trump (certo, però, molto gli somiglia), ma sarebbe stata soprattutto un’opportunità per spiegare agli americani la storia della Brexit, quanto ne fossero interessati e che cosa ne abbiano capito i sostenitori di Trump del Mississippi resta da vedere.

Secondo Arron Banks, imprenditore e finanziatore dell’Ukip che è stato fra i maggiori promotori della campagna referendaria del cartello “Leave.Eu”, dopo il comizio c’è stata una cena tra Farage e Trump, che in passato aveva avuto parole di simpatia e incoraggiamento per i “brexiters”.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)



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