Poligamia. Sembra essere diventato l’ultima spiaggia della difesa della cultura e del diritto occidentali. No pasaran: è il grido di battaglia persino di coloro che, nei confronti del grande tema dell’immigrazione, sarebbero disposti a rinunciare a tutto, dalla fede religiosa ai valori della identità. Ma perché si deve riconoscere il diritto di unirsi tra persone dello stesso sesso in nome di quell’amore che “a nullo amato amar perdona” e ritenere illegittimo distribuire quello stesso amore tra più persone di sesso diverso? Si dice che ne verrebbe vilipesa la dignità delle donne. E perché? Il principio dell’uguaglianza potrebbe essere ristabilito attraverso il riconoscimento della poliandria. Del resto poligamia etimologicamente significa pluralità di matrimoni.
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Ovviamente abbiamo scherzato. Ma quando la popolazione di religione musulmana sarà il doppio di quella di oggi e magari tanti di loro saranno anche elettori, scommettiamo che la questione della poligamia entrerà a far parte dei programmi partiti? Se addirittura non ci sarà un partito islamico che prenderà parte alle elezioni in modo determinante. Avete letto o no “Sottomissione”?
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Circola sulla rete una foto di Matteo Salvini nell’atto di prestarsi ad un selfie con una avvenente militante. Osservate un po’ dove è piazzata la sua mano sinistra.
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Lo chiamano il sedicente Stato islamico, usando una definizione politicamente corretta. Sono i medesimi ambienti che quarant’anni or sono parlavano delle sedicenti Brigate Rosse.
