Piaccia o non piaccia, in questa estate 2016, nel centrodestra tutti gli occhi sono puntati su Stefano Parisi, sia quelli degli estimatori che quelli dei detrattori. Al di là della facilità con cui i media “scelgono” il personaggio del momento, è innegabile che ciò che si muove in questo frastagliatissimo mondo vede oggi una delle poche novità nella figura del manager che si è candidato sindaco a Milano in un progetto programmatico costruito a fianco di Corrado Passera.
L’appuntamento del 16 settembre, organizzato per dibattere di idee e proposte e non di strategie politiche è un primo segnale positivo, perché è la strada che anche noi abbiamo sempre cercato di percorrere. Quali risultati scaturiranno dalla “discesa in campo” nazionale di Parisi è presto per dire. Bisogna aspettare i fatti. Ma di certo, all’ex manager va riconosciuto il merito di stimolare un centrodestra per troppo tempo rimasto immobile sott’acqua. Nel frattempo, accogliamo con interesse e favore tutto ciò che crea fermento positivo.
Il nostro obiettivo resta quello di un’alternativa popolare e liberale, capace di conquistare consensi e tornare a vincere nel paese e per il Paese. Le prossime settimane chiariranno meglio quanto si sta delineando in tal senso.