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Yonghong Li, ecco a chi Silvio Berlusconi ha venduto il Milan

Silvio Berlusconi

E’ ufficiale: il Milan passa definitivamente in mani cinesi. Dopo trent’anni finisce l’era di Silvio Berlusconi, la più vincente nella storia della società rossonera con 28 trofei conquistati, tra i quali anche 8 scudetti e 5 Coppe dei Campioni. La notizia – ormai nell’aria da mesi  – è stata confermata oggi da Fininvest con un comunicato stampa in tarda mattinata. Firmato il preliminare di vendita, con cui la holding della famiglia dell’ex presidente del Consiglio venderà il 99,9% delle azioni del Milan: il closing è, invece, previsto entro fine anno. Un’operazione nel complesso da 740 milioni di euro, nei quali considerare anche 220 milioni di debiti.

GLI ACQUIRENTI

Ma chi sono i nuovi proprietari del Milan? Parlano cinese, ma non fanno parte dello stesso gruppo che negli ultimi tempi aveva a lungo trattato l’acquisto della società per il tramite di Nicholas Gancikoff Carrega Sal Galatioto. Come spiega il comunicato di Fininvest, la società rossonera è stata acquistata dalla Sino-Europe Sports Investment Management Changxing. Una compagnia della cui compagine azionaria fanno parte diversi soggetti sia pubblici che privati.

LA CINA E IL MILAN

Il più importante è Haixia Capital, una società controllata dallo Stato cinese, che – come riferisce Milano Finanza – si occupa, in particolar modo, “di investimenti nelle infrastrutture nell’area del Fujian, provincia sud-orientale del Paese. Al vertice di Haixia Capital c’è l’uomo d’affari cinese Lu Bo, che ricopre la carica di presidente e di membro del comitato per gli investimenti del fondo. L‘Agi riferisce che Lu ha un passato nel mondo delle società di investimenti statali cinesi: “Prima di approdare a Haixia Capital, dalla metà degli anni Novanta fino al 2013 ha scalato le posizioni in Sdic, State Development & Investment Corporation, holding cinese con sede a Pechino e attiva negli investimenti nel settore industriale e finanziario, con forti interessi nel settore della generazione di energia, del minerario, dei porti e nel trasporto marittimo“.

LA CINA E IL CALCIO

La cessione del Milan conferma il crescente interesse della Cina nei confronti del calcio europeo, ed italiano in particolare dopo l’acquisto dell’Inter da parte del gruppo Suning. D’altronde, la Sino-Europe Sports Investment Management Changxing è una compagnia creata ad hoc da Pechino per investire nel mondo dello sport, e del pallone in particolare. Non è un mistero, peraltro, che la Cina punti ad organizzare i mondiali del 2030 e che il suo presidente Xi Jinping sia un grandissimo appassionato di calcio.

GLI ALTRI INVESTITORI

Tra gli altri azionisti di Sino-Europe Sports Investment Management Changxing il comunicato di Fininvest cita anche il presidente della stessa compagnia Yonghong Li, di fatto l’uomo che ha condotto tutte le trattative fino alla fumata bianca. Ci sono poi anche “altri investitori” – ha affermato sempre la holding del Gruppo Berlusconi – che però non si è sbilanciata sui nomi. Tra questi ce ne sono, di certo, alcuni “a controllo statale” e poi “società attive nel campo finanziario e altre impegnate in settori industriali“. Secondo Mariangela Pira di Milano Finanza, è escluso, comunque, che ne facciano parte Fosun e Alibaba.

IL PAGAMENTO

Quanto alle modalità di pagamento, Fininvest si è limitata a comunicare che con il preliminare di vendita siglato oggi gli acquirenti si sono impegnati a versare “una caparra, a conferma degli impegni assunti, pari a 100 milioni di euro, di cui 15 contestualmente alla firma e 85 entro 35 giorni“. Milano Finanza sostiene che il tutto avverrà in tranche: “La prima tra due settimane, la seconda a settembre. A novembre il resto“.

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